Storia, Potenzialità, Limiti e come prepararsi al Futuro
L’associazione “Giovani per la Scienza”, con il patrocinio del Comune di Savona, ospita il Dottor Riccardo Volpi al Campus Universitario di Savona per una conferenza sull’Intelligenza Artificiale (AI).
L’incontro si terrà venerdì 11 aprile alle 16:00 nell’aula AN2, con la possibilità di seguire la conferenza anche online, tramite la piattaforma Zoom, contattando la e-mail eventi@giovaniperlascienza.it.
ChatGPT, Geminie simili tecnologie sono il frutto di decenni di ricerca, molti dei quali trascorsi senza nessun tipo di attenzione da parte dei più. L’anno di svolta è stato il 2012, quando uno studente dalla University of Toronto ha sviluppato, con risorse limitate, la prima rete neuralein grado di battere, con ampio margine, gli algoritmi allo stato dell’arte di allora in un contest di computer vision. Questo momento storico segna l’alba del deep learning, il paradigma che oggi alimenta tecnologie come ChatGPT.
In questa conferenza, saranno ripercorse le principali tappe della storia dell’intelligenza artificiale, esplorando le sue potenzialità, i suoi limiti e i rischi associati ad essa, dai più concreti ai più improbabili. Verranno analizzate inoltre l’impatto che l’AI sta già avendo sul mercato del lavoroe su come i professionisti di domani possano prepararsi per affrontare il cambiamento. L’attenzione sarà quindi focalizzata sulle competenze richieste dal mercato e su come l’intelligenza artificiale stia modificando, in tempo reale, la natura stessa delle professioni e delle industrie.
Il curriculum del relatore:
Riccardo Volpi è Lead AI Scientist presso Arsenale Bioyards, una giovane azienda italiana con l’ambizione di rendere la fermentazione di precisione economicamente sostenibile. In precedenza, ha lavorato per quattro anni presso Naver Labs Europe, a Grenoble, e prima ancora ha svolto il suo dottorato di ricerca all’Istituto Italiano di Tecnologia. Durante il suo percorso accademico, ha anche trascorso del tempo alla Stanford Universitye all’UniversityCollege Cork. Riccardo è co-autore di oltre 10 articoli pubblicati nelle conferenze di intelligenza artificiale più prestigiose (tra cui NeurIPS, CVPR, ecc.) e autore di un libro sulla semantic segmentation.
Sta per cominciare la nona edizione di “Savona: i Giovani e la Scienza”, l’esposizione di esperimenti ideata e
realizzata dall’associazione “Giovani per la Scienza” nella città dellaTorretta, in collaborazione con il
Comune di Savona.
Come per le edizioni precedenti l’ambientazione della mostra sarà l’affascinante Palazzo del Commissario,
presso la struttura del Priamar di Savona. Da mercoledì 16 ottobre, giorno dell’inaugurazione, a mercoledì 23 ottobre compreso, i giovani scienziati savonesi esporranno al pubblico gli esperimenti da loro costruiti,
alcuni dei quali sono ancora “work in progress”, coinvolgendo così gli spettatori anche nel processo della loro realizzazione. Gli esperimenti studiano le varie branche della scienza, dalla matematica alla chimica, dalla relatività di Galileo alla relatività ristretta, all’ informatica.
Oltre all’esposizione, l’evento include anche una prestigiosa conferenza dal
titolo “La Stazione Spaziale Internazionale: la fabbrica della scienza nello spazio” tenuta dall’Ing. Sergio Palumberi, che attualmente lavora presso
L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) come Mission Manager. La conferenza si
terrà mercoledì 16 ottobre presso la Sala della Sibilla, sempre nella fortezza del
Priamar, con inizio alle 16.00.
A seguito della conferenza verrà ufficialmente inaugurata l’esposizione, con la
possibilità di effettuare le prime visite. Nei giorni seguenti sarà possibile visitare l’esposizione secondo i
seguenti orari.
Giorni feriali: dalle 14:30/18:00
Prefestivi e festivi: dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 14:00 alle 18:00.
La conferenza: La stazione spaziale internazionale: la fabbrica della scienza nello spazio
Il 31 ottobre 2000 un astronauta americano e due russi furono lanciati nello spazio per raggiungere per la
prima volta la Stazione Spaziale Internazionale ISS. Da allora, quasi 300 astronauti di più di 20 nazionalità
diverse si sono avvicendati a bordo di questa stazione spaziale, che orbita intorno al nostro pianeta a circa 400 km di quota, compiendo un giro completo ogni 90 minuti. Da quell’autunno di
24 anni fa, precedente unico nella storia, abbiamo la presenza continua di almeno
un essere umano nello spazio, record che verrà esteso fino al 2030 e
probabilmente qualche anno più in là. L’Europa, uno dei partner internazionali di
questa impresa, è responsabile di circa un decimo delle attività del segmento
orbitale americano. Di questo si parlerà mercoledì 17 ottobre al Priamar nella
conferenza organizzata dai Giovani per la Scienza con l’ingegner Sergio Palumberi
dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), in occasione dell’inaugurazione del festival
“Savona, i Giovani e la Scienza: i Vari Aspetti della Cultura Scientifica”. Passati i
primi anni, focalizzati sull’assemblaggio della ISS, si è intensificata la cosiddetta
“fase di utilizzo” di questo enorme laboratorio orbitante, il cui obiettivo primario è
quello di eseguire quanti più esperimenti scientifici possibile in microgravità, nei
campi della medicina, della biologia e delle biotecnologie, della fisica, della chimica, delle scienze dei materiali, della meccanica dei fluidi, della metallurgia,
dei dimostratori tecnologici, e altri ancora. Per dare un’idea dei numeri in gioco,
fino ad oggi sono stati eseguiti più di 3800 esperimenti diversi, di cui più di 3000 completati e centinaia
ancora in corso, coinvolgendo più di 5000 scienziati di più di 100 nazionalità diverse e utilizzando più di 100 tonnellate di materiale scientifico. Per produrre una tale mole di dati scientifici e far funzionare in maniera
efficiente questo laboratorio o meglio, questa fabbrica nello spazio composta da decine di laboratori
polifunzionali, è necessario un grande apparato organizzativo a terra, per pianificare e gestire non solo il lavoro degli astronauti, ma anche la logistica, l’elettricità, le telecomunicazioni e tutte le risorse necessarie
ad un vero e proprio impianto industriale in orbita. Nel corso della conferenza, l’ingegner Sergio Palumberi, Mission Manager della ISS per l’ESA, darà una panoramica di queste attività di gestione da terra, complesse
quanto e forse più della stazione spaziale stessa, e offrirà agli spettatori un rapido sguardo sui mesi di lavoro di centinaia di scienziati, ingegneri e tecnici, che si celano dietro ad ogni giorno di lavoro degli astronauti nello spazio.
Il relatore: Ing. Sergio Palumberi
Nato e cresciuto a Savona, Sergio Palumberi è uno dei soci fondatori dei Giovani per la Scienza.
Dopo aver conseguito il diploma di Perito Elettrotecnico all’ITIS “G. Ferraris” si è
spostato a Torino, dove nel 2005 ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria Aerospaziale al Politecnico, e successivamente un master di secondo livello in Ingegneria dei Sistemi per lo Sviluppo e l’Esplorazione dello Spazio (SEEDS).
Nel 2007 ha iniziato la sua carriera come ingegnere sistemista presso il sito torinese di Thales Alenia Space, dove nel febbraio 2008, in occasione del lancio del modulo Columbus verso la ISS, è stato assegnato al supporto ingegneristico alle operazioni.
Nel 2010 ha iniziato a lavorare per Airbus Defence and Space, trasferendosi al centro di controllo di Columbus a Monaco di Baviera, dove è successivamente diventato Flight Director. Nel 2016 ha lasciato temporaneamente le missioni con equipaggio,
per assumere l’incarico di manager delle operazioni di EDRS, il primo e finora unico servizio al mondo di telecomunicazioni satellitari via laser. Dal 2021 è tornato alla Stazione Spaziale Internazionale, entrando a far parte dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) come Mission Manager. Ha diretto numerose missioni, tra cui la missione Minerva di Samantha Cristoforetti nel 2022. Attualmente sta preparando la missione
dell’astronauta polacco Sławosz Uznański, che volerà verso la ISS nel 2025.
Gli strumenti e le tecnologie della quarta rivoluzione industriale
L’associazione “Giovani per la Scienza”, con il patrocinio del Comune di Savona, ospita il Dottor Fabio Verbosio al Campus Universitario di Savona per una nuova conferenza sull’Internet of Things (IoT).
L’incontro si terrà venerdì 12 aprile alle 16:00 nell’aula 218 di palazzina Marchi, con la possibilità di seguire la conferenza anche tramite la piattaforma Zoom contattando la e-mail eventi@giovaniperlascienza.it.
Parole come cloud, Internet of Things (IoT) e cybersecurity sono entrate nell’uso comune di tutti ormai, ma probabilmente pochi sanno a cosa si riferiscano veramente e quali siano le reali caratteristiche di questi strumenti, tecnologie e risorse.
La presenza di sensori, lampadine e dispositivi intelligenti nelle case di ognuno rendono estremamente attuali questi temi, soprattutto per via della facilità con cui diversi servizi, dalle e-mail alle operazioni bancarie, dallo streaming di video ai videogiochi, dalla videosorveglianza alle prenotazioni degli esami ospedalieri, possono essere fruiti online sfruttando risorse in cloud.
Il rapporto CLUSIT, Associazione italiana per la sicurezza informatica, evidenzia come nel primo semestre 2023 gli attacchi informatici siano aumentati dell’86% rispetto al primo semestre 2018, mentre gli attacchi andati a segno siano aumentati del 40% rispetto al primo semestre 2022. In questo scenario, per far sì che questi strumenti siano utilizzati consapevolmente, è necessario conoscere la loro natura, come sono stati ideati e come sono realizzati, prendendo in considerazione diversi aspetti, primo per importanza quello della cybersecurity. La sicurezza informatica è infatti il principale strumento a disposizione di tutte le persone per potersiproteggere dai rischi legati a malware di diverso tipo ma anche adattacchi informatici che portano alla sottrazione di dati e denaro.
Durante questo incontro cercheremo dunque di analizzare le tecnologie cloud e l’IoT, cercando di comprenderne punti di forza e punti deboli ed entrare nel mondo dell’industria 4.0, la quarta rivoluzione industriale, per capire come questistrumenti e tecnologieche sembrano a volte essere componente banale della nostra vita in realtà giocano un ruolo rivoluzionarioper le industrie di ogni sorta, la costruzione e la protezione delle infrastrutture strategiche e la creazione di valore per il sistema produttivo.
Fabio Verbosio si è laureato in matematica presso l’Università di Genova e ha conseguito un dottorato di ricerca in scienze computazionalipresso l’Università della Svizzera Italiana a Lugano. Grazie alla versatilità delle competenze acquisite ha potuto lavorare in vari ambiti, tra cui la ricerca pura con l’Università di Genova, la ricerca applicata con Circle Garage S.R.L. (spin-off dell’Istituto Italiano di Tecnologia), la formazione professionale presso la Fondazione Accademia Italiana della Marina Mercantile. Dal 2023 ricopre il ruolo diProject Quality Manager presso Centro di Competenza Start 4.0, dove è impegnato nelle attività dell’European Digital Innovation Hub (EDIH) ARTES 5.0.
Le impronte indelebili della Scienza nella società attuale
Sta per cominciare l’ottava edizione di “Savona: i Giovani e la Scienza”, l’esposizione di esperimenti ideata e curata dall’associazione “Giovani per la Scienza” nella città della Torretta, promossa dal Comune di Savona e con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria.
Come sempre l’ambientazione della mostra sarà l’affascinante e spazioso Palazzo del Commissario, presso la struttura del Priamar di Savona. Dal mercoledì 18 ottobre, giorno dell’inaugurazione, al 25 compreso, i giovani scienziati savonesi esporranno e spiegheranno al pubblico i loro esperimenti, alcuni di questi ancora “work in progress”, coinvolgendo così gli spettatori anche nel processo della loro costruzione. Gli esperimenti studiano le varie branche della scienza, dall’elettromagnetismo all’ottica, dalla meccanica classica alla matematica, alla chimica.
Oltre all’esposizione, quest’anno l’evento include anche una prestigiosa conferenza dal titolo “L’osservazione della Terra alle porte dell’era dell’intelligenze artificiale” tenuta dall’Ing. Federico Letterio, che attualmente lavora presso XOOPLE, azienda nel settore dell’informazione geosatellitare, dopo un passato presso ESA (European Space Agency) e Deimos Space. La conferenza si terrà mercoledì 18 ottobre presso la Sala della Sibilla, sempre nella fortezza del Priamar, con inizio alle 16.00.
A seguito della conferenza verrà ufficialmente inaugurata l’esposizione, con la possibilità di effettuare le prime visite. Nei giorni seguenti sarà possibile visitare l’esposizione secondo i seguenti orari.
Giorni feriali:dalle 14:30/18:00
Prefestivi e festivi:dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 14:00 alle 18:00.
La conferenza: L’Osservazione della Terra alle Porte dell’Era dell’Intelligenza Artificiale
Dagli albori dell’esplorazione spaziale l’Osservazione della Terra si è postulata come una delle discipline sulle quali più risorse si sono investite fino ad oggi. Altrettanto certo è che rispetto alle sue sorelle è probabilmente la meno conosciuta dal grande pubblico: i lanciatori, le missioni interplanetarie e l’esplorazione umana hanno certamente avuto nella storia un grandissimo impatto mediatico, fomentato dalla competizione fra USA ed URSS durante gli anni della guerra fredda prima e fra quella fra i multimilionari oggigiorno. Chi non conosce le gesta di Yuri Gagarin, il primo uomo ad aver viaggiato nello spazio, o le missioni Apollo che con il Saturno V hanno portato Neil Armstrong a poggiare il primo passo sul nostro satellite, la Luna? O la Stazione Spaziale Internazionale che tanti astronauti ha ospitato, da Nespoli a Cristoforetti, da Vittori a Parmitano? Chi non ha mai visto le immagini delle innumerevoli sonde che hanno navigato attraverso il sistema solare per farci conoscere più da vicino i nostri pianeti o dei telescopi orbitali che ci hanno avvicinato alle origini dell’universo? Le Voyager che hanno ormai sorpassato i confini del sistema solare, Cassini con le sue immagini di Saturno, Giove e Juno, moderni telescopi Galileiani, gli svariati robot che hanno solcato il suolo marziano, i telescopi Hubble, Webb, Euclid, tutte missioni presenti consciamente o inconsciamente nel nostro immaginario collettivo.
L’Osservazione della Terra d’altro canto è nata come un’estensione di tecnologie già note e normalizzate nella quotidianità della seconda metà del secolo scorso. Un satellite che sostituisse le capacità già fornite da mezzi aeronautici come gli U2 per fare riconoscimento di territori di difficile accesso non suscitava lo stesso stupore di uno Space Shuttle. Ed è così che pochi sicuramente conosceranno le innumerevoli missioni che ci hanno portato ad approfondire fino a livelli inimmaginabili la conoscenza di svariati fenomeni che avvengono sul nostro pianeta: i vari Landsat, ERS, SPOT o Envisat del passato, o i Sentinel, Aeolus, Terra o Cosmo-Skymed del presente. Forse diversa sorte hanno avuto le varie famiglie di Meteosat che grazie al loro lavoro incessante ci donano un flusso continuo di informazione che permette ai servizi meteorologici di tutta Europa di fornirci le previsioni del tempo.
Eppure, è proprio l’Osservazione della Terra la disciplina il cui impatto nelle vite di tutti noi è più diretto, continuo e presente. E forse proprio per questo più normalizzato e quindi meno percepito. Durante questo tempo assieme cercheremo di ripercorrere la storia di questa affascinante disciplina, per conoscerla meglio e capire quanti e quali siano i benefici che apporta alla nostra società nel giorno per giorno. E faremo questo cammino con lo sguardo rivolto al futuro, cercando di intuire come l’avvento dell’intelligenza artificiale e più concretamente degli algoritmi di machine learning possano incrementare l’impatto delle svariate osservazioni quotidiane che centinaia di sensori acquisiscono sistematicamente ed incessantemente.
L’Osservazione della Terra con i satelliti è la disciplina spaziale il cui impatto nelle vite di tutti noi è più diretto, continuo e presente. La conferenza ne spiega la sua storia e il suo futuro.
Il relatore: Ing. Federico Letterio
Maturità scientifica (1999) e Laurea in Ingegneria Aerospaziale presso il Politecnico di Torino (2005). Master di Secondo Livello in Ingegneria dei Sistema Spaziale presso l’Università “La Sapienza” di Roma (2006).
Dopo un breve apprendistato presso l’Agenzia Spaziale Europea (2006) lavora presso l’azienda DeimosSpace (Madrid) fino al 2022, dove si occupa prevalentemente di sviluppo di software per analisi di missione, dinamica del volo e processamento dati nell’ambito di missioni per le rientrate planetarie, navigazione satellitare ed osservazione della Terra.
Attualmente lavora presso XOOPLE, azienda nel settore dell’informazione geosatellitare.
L’associazione “Giovani per la Scienza” ospitail Dottor Ulisse Ferrari al Campus Universitario di Savona per una nuova conferenza sulla retina.
L’incontro si terrà venerdì 5 maggioalle 16:00 nell’aula AN1, con la possibilità di seguire la conferenza anche tramite la piattaforma Zoom.
La conferenza si concentrerà sul funzionamento dellaretina, un organo sensoriale molto più “intelligente” di quanto si possa ingenuamente immaginare. Diversamente dalle fotocamere, che registrano l’intensità luminosa punto per punto del campo visivo, la retina è capace di processare la luce che entra negli occhi, e di selezionare e quindi ritrasmettere alle aree cerebrali visive solo le informazioni più rilevanti della scena visiva, come forti contrasti, bordi degli oggetti e rapidi movimenti.
Comprendere il funzionamento della retina è interessante sotto molteplici aspetti: oltre a un evidente interesse biologico specifico, la retina è la parte del cervello più facilmente accessibile sperimentalmente e il suo studio ha permesso di far avanzare significativamente le ricerche in neuroscienze. Lo studio della retina e della visione in generale ha poi gettato le basi degli attuali straordinari progressi in intelligenza e visione artificiale (computer vision). Inoltre, grazie alla comprensione acquisita in anni di ricerche, oggi sono in fase di sviluppo nuove terapie cliniche per curare alcune delle principali forme di cecità.
Ulisse Ferrari, dopo una laurea con lode in Fisica alla Statale di Milano e un dottorato in Meccanica Statistica alla Sapienza di Roma sotto la direzione di Giorgio Parisi, si è trasferito in Francia per iniziare alcune ricerche in Neuroscienze Computazionali, con un interesse particolare verso la visione e la retina.
Ricercatore dal 2019 presso il CNRS, l’ente ministeriale della ricerca scientifica francese, attualmente gestisce un gruppo di ricerca presso l’Institut de la Vision, a Parigi. Le sue ricerche si collocano nell’interfaccia tra le neuroscienze, l’intelligenza artificiale e le applicazioni della meccanica statistica all’analisi dati, e ambiscono ad acquisire una comprensione quantitativa di come la retina, il nostro organo sensoriale visivo, codifichi e trasmetta al centro del cervello l’informazione contenuta nella luce che entra nei nostri occhi.
I Giovani per la Scienza propongono una conferenza al Campus Universitario di Savona venerdì 3 marzo, il conferenziere è il ricercatore socio dell’Associazione Prof. Andrea Barbero che esporrà l’attività di ricerca condotta dal suo gruppo sulla ricostruzione di tessuti cartilaginei lesionati. L’orario di ritrovo è alle 16:00 al Campus Universitario di Savona, con la possibilità di seguire la conferenza anche tramite la piattaforma Zoom.
La conferenza ha un focus sulla cartilagine articolare. Questo particolare tessuto ha una limitata capacità di rigenerazione, quindi un danno in questo tessuto non viene riparato dall’organismo, come invece avviene per esempio per l’osso, quindi la conseguente deteriorazione della cartilagine spesso richiede interventi altamente invasivi come l’utilizzo di protesi. Le attuali tecniche chirurgiche non garantisco un riparo duraturo e funzionale della cartilagine, soprattutto se le lesioni sono estese. L’impianto di cartilagine generata in laboratorio con cellule autologhe (del paziente stesso) mediante tecniche di ingegneria tissutale rappresenta una valida possibilità per il trattamento di danni alle articolazioni.
Per definizione l’ingegneria tissutale è “un campo interdisciplinare che applica i principi dell’ingegneria e delle scienze della vita allo sviluppo di sostituti biologici per ristabilire, mantenere o migliorare la funzione di tessuti e organi danneggiati”. In questa ricerca si fondono quindi discipline di biologia cellulare, ingegneria e scienza dei materiali allo scopo di costruire mediante la combinazione di cellule, biomateriali e bioreattori nuovi tessuti funzionali.
Nel laboratorio di Ingegneria della Cartilagine dell’ospedale Universitario di Basilea si è svolta e si sta svolgendo ricerca di base indirizzata allo studio del comportamento di condrociti (cellule della cartilagine) e all’identificazione delle condizioni ottimali per la generazione di tessuti cartilaginei da utilizzare come innesti per il trattamento di lesioni cartilaginee. Grazie agli ottimi risultati ottenuti in laboratorio è stato possibile implementare in clinica la cartilagine ingegnerizzata per il trattamento di pazienti con lesioni alla cartilagine articolare.
Nella conferenza il Prof. Andrea Barbero presenterà come i risultati di laboratorio hanno consentito di arrivare a tale implementazione clinica, quindi dal laboratorio alla clinica, e come i risultati ottenuti in clinica hanno indirizzato a nuove attività di ricerca per migliorare l’efficacia terapeutica della Cartilagine Ingegnerizzata, quindi dalla clinica al laboratorio.
Andrea Barbero nasce a Savona nel 1972, si diploma presso l’Istituto Tecnico Industriale Statale (ITIS) Galileo Ferraris di Savona, indirizzo di chimica (1991), dopodiché, mentre studia al corso di laurea in Scienze Biologiche presso l’Università degli studi di Genova, indirizzo Biologia Molecolare che conseguirà nel 1997, segue uno stage presso il Centro di Biotecnologie Avanzate a Genova dove si occupa di ricostruzione di tessuto epiteliale umano a scopo di trapianto in pazienti ustionati (1992). Dopo la laurea lavora come ricercatore presso il Laboratorio di Biologia Molecolare dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro dove segue lo studio dei meccanismi coinvolti nella migrazione di cellule tumorali (1998-2000) e successivamente ottiene la Specializzazione Medica presso l’Università di Milano con indirizzo Biochimica e Chimica Clinica (2001). A questo punto Andrea si sposta a Basilea, in Svizzera, dove lavora come ricercatore presso il laboratorio di Ingegneria dei Tessuti, Dipartimento di Biomedicina (Ospedale Universitario di Basilea), dove effettua uno studio sul potenziale differenziativo di cellule staminali da midollo osseo umano (2001-2008), diventa poi responsabile dell’attività di ricerca sull’ingegneria Tissutale della Cartilagine presso lo stesso laboratorio di Ingegneria dei Tessuti (2008-2020). Nel frattempo nel 2010 ottiene il titolo accademico di Docente Privato (“Privatdozent”, PD) in Medicina Sperimentale all’Università di Basilea e nel 2017 ottiene il titolo di professore (“Titular Professor”) in Medicina Sperimentale sempre all’Università di Basilea. Andrea è dal 2020 il capo del laboratorio di Ingegneria della Cartilagine presso il Dipartimento di Biomedicina all’Ospedale Universitario di Basilea.
Chi fosse interessato ad ottenere ulteriori informazioni sulla conferenza, anche logistiche, può contattare l’Associazione tramite la mail ufficiale:
Prof. Salvatore Buontempo, INFN-Napoli e CERN-Ginevra
Venerdì 8 luglio 2022, ore 15:30
CAMPUS UNIVERSITARIO di SAVONA – AULE MA 116, MA 117
INTENT, BYTEST e l’Associazione Giovani per la Scienza invitano i gentili lettori a partecipare alla conferenza dal titolo: “CERN: Fisica delle Particelle elementari” venerdì 8 luglio alle ore 15,30 presso il Campus Universitario di Savona, aule MA116 & MA117 della palazzina Marchi. La conferenza sarà tenuta da un relatore d’eccezione, il Prof. Salvatore Buontempo dirigente di ricerca INFN di Napoli e fisico nucleare del CERN. La presentazione vuole fornire con criterio divulgativo nozioni di base sulla Fisica delle particelle e sugli strumenti necessari, acceleratori ed apparati sperimentali, per sviluppare questi studi.
Saranno presentati l’acceleratore LHC (Large Hadron Collider) funzionante al CERN di Ginevra dal 2010 e l’apparato sperimentale CMS (Compact Muon Solenoid) che ha registrato gli eventi prodotti dalla collisione di fasci di protoni ad altissima energia. Verranno spiegati alcuni dei passaggi fondamentali che hanno permesso la scoperta del bosone di Higgs, premiata con l’assegnazione del Premio Nobel per la Fisica nel 2013. Saranno illustrate alcune importanti ricadute operative, ad esempio nel funzionamento dei nostri telefoni cellulari, nel cruscotto di un’automobile, in complessi strumenti ospedalieri o in una ricerca di informazioni su banche dati informatiche, rese possibili tramite lo sviluppo di tecnologie applicate allo studio di Fisica delle particelle.
La Conferenza sarà in lingua italiana, per partecipare non servono nozioni specifiche ma solo la curiosità di Conoscere.
Le aule con capienza di 200 posti sono dotate di aria condizionata, inoltre c’è disponibilità di parcheggio all’interno e all’esterno del Campus. È prevista la partecipazione anche da remoto tramite la piattaforma Microsoft Teams. Per chi volesse partecipare, dovrà inviare una e-mail al Dott. Gandolfo che risponderà con l’invio dell’apposito link il giorno prima della conferenza.
Un viaggio nel mondo dei Computer Analogici ai Venerdì Scientifici di Savona
Il gruppo di informatica dei Giovani per la Scienza racconterà al pubblico l’evoluzione e l’importanza di questo tipo di calcolatori
Per il progetto dei “Venerdì Scientifici di Savona”, nel prossimo appuntamento i Giovani per la Scienza propongono una lezione sui computer analogici. A parlarne saranno i membri del gruppo di robotica Giuseppe Orsi, Giovanni Blasi, Sandro Zhao e Mattia Gallinaro. L’incontro si terrà venerdì 1 luglio a partire dalle ore 10:00 presso il Campus Universitario di Savona e online attraverso la piattaforma Zoom.
Durante l’incontro verrà ricostruita la storia dei computer analogici partendo dalla loro nascita fino al loro declino a causa dei moderni computer digitali. Scopriremo inoltre che negli ultimi anni, grazie all’avanzamento dell’intelligenza artificiale, essi stanno tornando a essere rilevanti nel mondo del “Machine Learning”.
Giuseppe Orsi frequenta il quarto anno al Liceo O. Grassi di Savona indirizzo scienze applicate. È socio dell’Associazione “Giovani per la Scienza” dal 2019 prima nel gruppo di informatica e successivamente in quello di robotica dove ha partecipato alla realizzazione di alcuni esperimenti tra cui “la casa domotica” e “la bike”. Ha partecipato a vari eventi pubblici dell’Associazione tra cui “Savona, i Giovani e la Scienza”, “Le notti bianche” a Savona, “Focus Live” a Genova e “Scienza in piazza” a Noli, esponendo e spiegando gli esperimenti della stampante 3D e il braccio robotico.
Oltre alla sua passione per la Scienza, Giuseppe coltiva anche altri interessi: è capo redattore del giornalino d’istituto “Farò del mio peggio”, partecipa al progetto teatrale del Liceo Grassi e coltiva il suo amore per la montagna praticando attività escursionistiche dal 2012 con delle associazioni attive nel settore.
Mattia Gallinaro, classe 2005, frequenta il liceo scientifico “O. Grassi”. Dal 2021 è membro del gruppo di informatica/robotica dei Giovani per la Scienza.
Giovanni Blasi, classe 2005, ha frequentato la classe terza presso il Liceo Scientifico Statale “O. Grassi”, opzione scienze applicate.
Partecipa alle attività dell’Associazione dall’ottobre 2021 come membro del gruppo di informatica e robotica.
Sandro Zhao, 17 anni, frequenta il terzo anno del liceo scientifico “O. Grassi”, indirizzo scienze applicate e partecipa agli incontri del gruppo di informatica e robotica dal 2021.
Il progetto dei Venerdì Scientifici è volto al coinvolgimento del pubblico savonese e non solo, pertanto chi fosse interessato può contattare l’Associazione compilando il seguente modulo di Google:
Siamo presenti anche su Instagram per poter raggiungere sempre più giovani appassionati alla Scienza e tenerli informati delle nostre attività, venite a seguirci, il nostro profilo è@_giovaniperlascienza;
Tornano i Venerdì Scientifici di Savona con un approfondimento sulle colture biologiche
I Giovani per la Scienza tornano con le loro conferenze settimanali presso il Campus di Savona
Dopo la conferenza alle Unioni Industriali i Giovani per la Scienza riprendono i loro incontri, il tema sarà la biologia, nello specifico la coltura cellulare, e a parlarne sarà la socia Giulia Montalbani. Venerdì 24 giugno l’Associazione si incontrerà nelle aule a loro concesse dal Campus di Savona, l’ora di discussione teorica avrà inizio dalle ore 16:00 e sarà trasmessa online sulla piattaforma Zoom.
Una coltura cellulare è una tecnica di laboratorio che permette di far crescere e proliferare cellule, sia procariotiche che eucariotiche, in un ambiente artificiale controllato. Per poter applicare al meglio questa tecnica sono necessarie delle apparecchiature specifiche, che dipendono sia dal tipo di cellule che si intende far crescere che dal rischio che lo studio di queste comporta. Sono stati definiti dei livelli di biosicurezza che permettono di studiare tutti gli organismi nel modo più sicuro possibile. La lezione presenterà le strumentazioni necessarie in un laboratorio di colture cellulari, in base al tipo di rischio biologico.
Giulia Montalbani ha frequentato il Liceo Scientifico Statale “Arturo Issel” di Finale Ligure e attualmente frequenta il corso di laurea triennale in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Genova e svolge il tirocinio in Igiene ospedaliera, ambientale e della nutrizione al Dipartimento di Scienze della Salute dell’ateneo. Dal 2017 è socia dei Giovani per la Scienza, ha iniziato il suo percorso in Associazione nel gruppo di cimatica, con la costruzione dell’esperimento di Chladni. Successivamente ha partecipato alle attività del gruppo di fisica atomica, proseguendo gli studi sull’elettrone tramite l’analisi dell’esperimento di Millikan. Ad oggi ricopre il ruolo di responsabile universitario del gruppo di Chimica e Biologia insieme ad Alberto Giribaldi, con il quale ha portato avanti studi sui microrganismi e sui saggi biologici degli alimenti. Con l’Associazione ha partecipato a diversi eventi divulgativi come “le notti bianche di Savona”, “la città dei bambini” organizzata a Savona e l’evento “Scienza in piazza”, tenutosi a Noli nel luglio del 2021. A partire dal 2017 ha preso parte alla mostra “Savona, i giovani e la scienza” come presentatrice degli esperimenti e dal 2019 come aiuto nell’organizzazione delle visite delle scuole all’evento.
Il progetto dei Venerdì Scientifici è volto al coinvolgimento del pubblico savonese e non solo, pertanto chi fosse interessato può contattare l’Associazione compilando il seguente modulo di Google:
mo presenti anche su Instagram per poter raggiungere sempre più giovani appassionati alla Scienza e tenerli informati delle nostre attività, venite a seguirci, il nostro profilo è @_giovaniperlascienza;
Modi di vibrare, alla scoperta dei moti ondosi della materia
Il gruppo di cimatica dei Giovani per la Scienza approfondiranno i concetti e gli effetti delle vibrazioni attraverso un loro esperimento
Per il progetto dei “Venerdì Scientifici di Savona” i Giovani per la Scienza propongono la prima di due lezioni sui Modi di vibrare. Relatori saranno i soci del gruppo di cimatica dell’Associazione composto da Giulio Granero, Paolo Briano, Andrea Valente e Riccardo Rosso, che insieme hanno progettato un esperimento utile alla comprensione del fenomeno. L’incontro avverrà venerdì 20 Maggio a partire dalle ore 16:00 presso il Campus Universitario di Savona e online attraverso la piattaforma Zoom.
L’obiettivo delle lezioni è quello di comprendere i principi fondamentali della cimatica, disciplina che studia le onde e le loro interazioni con la materia, fino ad arrivare all’analisi dei modi di vibrare, fenomeno fisico molto complesso di particolare importanza per esempio nell’ambito edilizio. I ragazzi utilizzeranno nella spiegazione modelli ed esperimenti costruiti nel corso degli anni in modo da rendere visibili e chiari fenomeni ondosi spesso di difficile osservazione.
Giulio Granero, 18 anni, frequenta il quinto anno del liceo scientifico “O. Grassi”, opzione scienze applicate. Partecipa alle attività dell’Associazione dal 2017 ed è responsabile del gruppo di cimatica dal 2019. Ha contribuito alla realizzazione di diversi progetti come l’esperimento di Chladni, l’esperimento di Shive e il modello per l’analisi dei modi di vibrare e li ha presentati nelle varie edizioni di “Savona, i Giovani e la Scienza”. Dal 2021 si occupa delle relazioni tra l’Associazione e le scuole superiori per la gestione di progetti PCTO e l’attribuzione dei crediti formativi ai soci.
Andrea Valente, classe 2004, è al quarto anno del liceo scientifico “O. Grassi”, indirizzo tradizionale. È socio dell’Associazione dal 2018 contribuendo alla costruzione e perfezionamento degli esperimenti del gruppo di cimatica. Ha partecipato a tre edizioni di “Savona, i Giovani e la Scienza” spiegando complessi fenomeni ondosi grazie ai prototipi costruiti insieme agli altri membri del gruppo.
Paolo Briano, 17 anni, attualmente frequenta la quarta superiore del liceo scientifico “O. Grassi”, indirizzo tradizionale. Dal 2018 è membro dell’associazione dove ha partecipato alle attività del gruppo di cimatica. Ha svolto il ruolo di presentatore in diverse edizioni di “Savona, i Giovani e la Scienza” e all’evento “Focus live 2019”.
Riccardo Rosso, classe 2003, frequenta il quinto anno del liceo scientifico “O. Grassi”, opzione scienze applicate. È socio dell’Associazione dal 2017 ed ha partecipato alle ultime cinque edizioni di “Savona, i Giovani e la Scienza”. È membro del gruppo di laboratorio relativo alla cimatica, nel quale ha contribuito alla realizzazione di tutti gli esperimenti. Ha contribuito per quattro anni consecutivi al progetto “Fabbriche Aperte” visitando diverse aziende del savonese.
Il progetto dei Venerdì Scientifici è volto al coinvolgimento del pubblico savonese e non solo, pertanto chi fosse interessato può contattare l’Associazione compilando il seguente modulo di Google:
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Nuovo approfondimento con i Giovani per la Scienza ai Venerdì Scientifici con Alberto Giribaldi
I Giovani per la Scienzanell’ambito del progetto dei Venerdì Scientifici di Savona, propongono un incontro sulla chimica organica, a cura di Alberto Giribaldi, socio dell’Associazione. Si svolgerà venerdì 13 maggio a partire dalle ore 16:00 presso il Campus Universitario di Savona e online attraverso la piattaforma Zoom. La lezione che condurrà riguarda una delle principali branche della chimica, ovvero la chimica organica. In particolare, sarà un’occasione per capire di cosa questa disciplina si occupi effettivamente, di quali principi si serve e quali sono le ricadute pratiche sia in campo quotidiano che negli ambiti di ricerca più disparati. In breve la lezione costituirà una descrizione a grandi linee di una scienza presenze in modo capillare nelle nostre vite.
Alberto Giribaldi, 21 anni, si è diplomato a pieni voti all’ITIS di Savona in Chimica e Tecnologie Chimiche e ora frequenta l’ultimo anno del corso di laurea in Chimica e Tecnologie Chimiche dell’Università di Genova e ha quasi completato il suo percorso di studi triennale. Nel suo percorso formativo ha avuto l’occasione di simulare un’esperienza in azienda facendo parte del settore ricerca e sviluppo per la produzione di uno shampoo nella sua scuola. Ha anche partecipato ad uno stage nell’azienda Infineum di Vado Ligure, lavorando sia nel settore di controllo qualità che in quello di ricerca e sviluppo. Ha vinto la fase regionale dei giochi chimici e ha partecipato alla fase nazionale. È socio dell’associazione Giovani per la Scienza da otto anni, da quattro èresponsabile di laboratorio per quanto riguarda l’organizzazione dei gruppi di lavoro e la realizzazione degli esperimenti e da tre è responsabile dell’organizzazione degli esperimentie dei presentatori dell’Anteprima del Festival della Scienza a Savona e di altri eventi in cui era coinvolta l’Associazione.
Il progetto dei Venerdì Scientifici è volto al coinvolgimento del pubblico savonese e non solo, pertanto chi fosse interessato può contattare l’Associazione compilando il seguente modulo di Google:
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Ultima parte dell’approfondimento dedicato alla meccanica quantistica ai Venerdì Scientifici di Savona
Lorenzo Barbano spiegherà ai soci e al pubblico diversi concetti, tra cui il famoso “gatto di Schrödinger”
I Giovani per la Scienza nell’ambito del progetto dei Venerdì Scientifici di Savona, propongono l’ultimo di una serie di quattro incontri sulla meccanica quantistica intitolati “Stranezze quantistiche”, a cura di Lorenzo Barbano, socio dell’Associazione. “Il gatto è vivo o morto?” sarà venerdì 6 maggio a partire dalle ore 16:00 presso il Campus Universitario di Savona e, come sempre, sarà trasmesso anche sulla piattaforma Zoom.
La meccanica quantistica è probabilmente la parte più misteriosa della fisica e per questo motivo viene spesso male interpretata nella cultura popolare. L’obiettivo di questa serie di lezioni è quello di demistificare questo campo, andando ad approfondirla, in modo da sfatare i miti di cui si sente parlare comunemente e capire le loro origini. Lo studio formale di questa teoria ha portato Lorenzo a voler condividere gli aspetti che lo appassionano di più e per farlo metterà a fattor comune la sua comprensione dell’argomento per tradurre il formalismo matematico astratto nel suo significato fisico più concreto. Nei primi tre incontri sono state presentate le idee fondamentali, come la funzione d’onda, il principio di indeterminazione di Heisenberg e il concetto di stato. In questo ultimo incontro verrà esplorato l’entanglement, uno dei fenomeni più peculiari della meccanica quantistica, e le sue implicazioni sull’interpretazione di questa teoria. Infine verrà discusso l’esperimento mentale del gatto di Schrödinger e il suo vero significato.
Lorenzo Barbano frequenta il terzo anno al Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Torino. Nel 2019 si è diplomato presso l’IISS Ferraris Pancaldo di Savona come perito elettronico. Durante il suo percorso di studio ha partecipato a uno stage a Savona presso il Laboratorio Valle per la riparazione di dispositivi elettronici.
È socio dell’associazione dal 2015 ed è stato responsabile del gruppo di Ottica, di cui è ora tutor universitario. Ha contribuito alla costruzione di diversi esperimenti per lo studio della luce e delle onde. Tra questi l’ondoscopio, con cui studiare le proprietà delle onde generate sull’acqua con una macchina da cucire, e uno spettrometroper studiare la luce emessa da diverse fonti luminose. Altri esperimenti nell’ambito dell’ottica sono stati la creazione di un cerchiobaleno e l’effetto fotoelettrico. L’esperimento più recente è stato il tubo di Quincke, che permette di studiare il comportamento della luce tramite analogia con le onde sonore.
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Con profonda tristezza i soci dell’Associazione Giovani per la Scienza comunicano la scomparsa della Presidente Professoressa Bianca Ferrari e si uniscono al dolore della famiglia.
Bianca per tutti noi Soci era un’amica, una guida pronta a festeggiare i successi e ad aiutare nelle difficoltà, un’ispirazione, un punto fisso nella nostra vita che ci ha spinto in alto. Era determinazione, passione, voglia di cambiare le cose, una persona incredibile, è stata un grande esempio per tutti noi con la sua grinta, capacità e forza di volontà, passione, instancabilità e generosità.
Nel 2005 insieme ai Soci Fondatori ha creato l’Associazione, quel gruppo di dieci giovani oggi ne conta più di cento, tra studenti provenienti da diverse scuole del territorio ed università e lavoratori sparsi per l’Europa. La vogliamo ricordare con le sue parole sulla Associazione: “è stata un’esperienza eccezionale perché mi ha confermato quanto io ho sempre pensato, che se si pone ai giovani uno scopo che abbia valore non solo per la gratificazione individuale ma per la collettività più in generale, i giovani mostrano un entusiasmo, una energia impressionante.”
Per l’aiuto, l’impegno e la passione che ha dedicato ai giovani la ringraziamo e ci stringiamo in un forte abbraccio.
“La realtà è indeterminata?”, seconda puntata del ciclo sulla fisica quantistica ai Venerdì Scientifici di Savona
Lorenzo Barbano continuerà la guida nel complesso mondo quantistico discutendo del principio di indeterminazione, di sovrapposizione ed altri concetti fondamentali
I Giovani per la Scienza, nel nuovo incontro del progetto dei Venerdì Scientifici di Savona, propongono una serie di 3 incontri sulla meccanica quantistica intitolati “Stranezze quantistiche”, a cura diLorenzo Barbano, socio dell’Associazione. Il secondo incontro, “La realtà è indeterminata?”, sarà venerdì 8 aprile a partire dalle 16 presso il Campus Universitario di Savona e, come sempre, sarà trasmesso anche sulla piattaforma online Zoom.
La meccanica quantistica è probabilmente la parte più misteriosa della fisica e per questo motivo viene spesso male interpretata nella cultura popolare. L’obiettivo di questa serie di lezioni è quello di demistificare questo campo, andando ad approfondirla, in modo da sfatare i miti di cui si sente parlare comunemente e capire le loro origini. Lo studio formale di questa teoria ha portato Lorenzo a voler condividere gli aspetti che lo appassionano di più e per farlo metterà a fattor comune la sua comprensione dell’argomento per tradurre il formalismo matematico astratto nel suo significato fisico più concreto. Nella prima lezione sono stati presentati i concetti fondamentali, in questo secondo incontro si partirà da essi per esplorare alcune delle conseguenze, come il principio di indeterminazione di Heisenberg e il concetto di sovrapposizione di stati.
Lorenzo Barbano frequenta il terzo anno al Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Torino. Nel 2019 si è diplomato presso l’IISS Ferraris Pancaldo di Savona come perito elettronico. Durante il suo percorso di studio ha partecipato a uno stage a Savona presso il Laboratorio Valle per la riparazione di dispositivi elettronici.
È socio dell’associazione dal 2015 ed è stato responsabile del gruppo di Ottica, di cui è ora tutor universitario. Ha contribuito alla costruzione di diversi esperimenti per lo studio della luce e delle onde. Tra questi l’ondoscopio, con cui studiare le proprietà delle onde generate sull’acqua con una macchina da cucire, e uno spettrometro per studiare la luce emessa da diverse fonti luminose. Altri esperimenti nell’ambito dell’ottica sono stati la creazione di un cerchiobaleno e l’effetto fotoelettrico. L’esperimento più recente è stato il tubo di Quincke, che permette di studiare il comportamento della luce tramite analogia con le onde sonore.
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Alla scoperta della meccanica quantistica con i Giovani per la Scienza
Dal 1 Aprile, in tre appuntamenti settimanali, Lorenzo Barbano accompagnerà il pubblico nel mondo quantistico
I Giovani per la Scienza, nel nuovo incontro del progetto dei Venerdì Scientifici di Savona, propongono una serie di 3 incontri sulla meccanica quantistica, intitolati “Stranezze quantistiche”, a cura di Lorenzo Barbano, socio dell’Associazione. Il primo incontro, “Dove sta l’elettrone?”, sarà venerdì 1 aprile a partire dalle ore 16:00 presso il Campus Universitario di Savona e, come sempre, sarà trasmesso anche sulla piattaforma Zoom.
La meccanica quantistica è probabilmente la parte più misteriosa della fisica e per questo motivo viene spesso mal interpretata nella cultura popolare. L’obiettivo di questa serie di lezioni è quello di demistificare questo campo, andando a conoscere realmente ciò di cui tratta, in modo da sfatare i miti di cui si sente parlare comunemente e capire le loro origini. Lo studio formale di questa teoria ha portato Lorenzo a voler condividere gli aspetti che lo appassionano di più, per farlo sfrutterà la sua comprensione dell’argomento per tradurre il formalismo matematico astratto nel suo significato fisico più concreto. Si partirà da alcuni concetti fondamentali di questa teoria, come la funzione d’onda e l’equazione di Schröedinger, in modo da poterne poi esplorare le conseguenze e capire il loro significato.
Lorenzo Barbano frequenta il terzo anno al Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Torino. Nel 2019 si è diplomato presso l’IISS Ferraris Pancaldo di Savona come perito elettronico. Durante il suo percorso di studio ha partecipato ad uno stage a Savona presso il Laboratorio Valle per la riparazione di dispositivi elettronici.
È socio dell’associazione dal 2015 ed è stato responsabile del gruppo di Ottica, di cui è ora tutor universitario. Ha contribuito alla costruzione di diversi esperimenti per lo studio della luce e delle onde. Tra questi l’ondoscopio, con cui studiare le proprietà delle onde generate sull’acqua con una macchina da cucire, e uno spettrometro per studiare la luce emessa da diverse fonti luminose. Altri esperimenti nell’ambito dell’ottica sono stati la creazione di un cerchiobaleno e l’effetto fotoelettrico. L’esperimento più recente è stato il tubo di Quincke, che permette di studiare il comportamento della luce tramite analogia con le onde sonore.
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Le interferenze di onde sonore e il Tubo di Quincke
Il gruppo di ottica dei Giovani per la Scienza presenta il suo ultimo esperimento nel prossimo appuntamento dei Venerdì Scientifici di Savona
Nel nuovo appuntamento con i Giovani per la Scienza e il progetto dei Venerdì Scientifici di Savona, protagonista sarà il gruppo di ottica, nello specifico i tre soci Nicolò Bituni, Nicolò Rocca e Simone Porta, il responsabile, con il supporto del tutor universitario, Lorenzo Barbano. L’approfondimento da loro preparato riguarda il loro ultimo esperimento, il Tubo di Quincke.
Il Tubo di Quincke è uno strumento che permette di studiare il fenomeno dell’interferenza nel caso di onde sonore. Il gruppo di ottica ha costruito questo esperimento per studiare indirettamente il comportamento della luce, infatti anch’essa è un’onda, e per questo può essere studiata tramite analogia con il suono. Il gruppo ha dunque con esso effettuato numerose misurazioni, in seguito, negli ultimi mesi, si è occupato di studiare la statistica, facendo una rigorosa presa dati e applicando il tutto all’analisi delle proprie misure.
Nicolò Bituni frequenta il terzo anno del liceo scientifico O. Grassi. La sua passione per la scienza e la tecnica lo ha portato nel 2019 ad iscriversi all’associazione Giovani per la Scienza dove ormai da tre anni fa parte del gruppo di ottica, in cui ha collaborato alla realizzazione del Cerchiobaleno e del Tubo di Quincke, ha inoltre partecipato nel 2021 alle attività del progetto Fabbriche Aperte presso Trenitalia. Nel 2020, con il gruppo di ottica ha realizzato e presentato l’esperimento del Cerchiobaleno nell’ambito dell’anteprima del Festival della Scienza, “Savona, i Giovani e la Scienza”. Nell’edizione del 2021 ha realizzato e presentato il Tubo di Quincke, esperimento che intende studiare il comportamento delle onde sonore, analoghe a quelle luminose.
Nicolò Rocca, studente dell’IISS Ferraris-Pancaldo del quarto anno, indirizzato al diploma come Perito Informatico e selezionato tra molti partecipanti nel progetto Erasmus+, con il quale andrà all’estero per scoprire di più sul mondo del lavoro e altre culture. Fa parte dei Giovani per la Scienza dal 2019 e del gruppo di Ottica da altrettanto tempo. Fra i gli esperimenti su cui ha lavorato possiamo trovare lo Spettrometro, l’Effetto Fotoelettrico, il Cerchiobaleno ed il più recente Tubo di Quincke, esperimenti che ha anche presentato nell’ambito dell’evento “Savona, i Giovani e la Scienza”.
Simone Porta, diplomato al liceo scientifico A. Issel di Finale Ligure. Al secondo anno di scuola media ha partecipato ad un progetto di sensibilizzazione per il rispetto e la preservazione dell’ambiente marino grazie al quale la scuola vinse un concorso. Fa parte dei Giovani per la Scienza dal 2017, attuale responsabile del gruppo di Ottica.Nel suo periodo all’interno del gruppo ha contribuito allo studio ed alla realizzazione di esperimenti come l’Ondoscopio, lo Spettrometro, l’Effetto Fotoelettrico, il Cerchiobaleno e, più recentemente, il Tubo di Quincke, che ha anche esposto al pubblico in varie occasioni come “Savona, i Giovani e la Scienza”, le notti bianche savonesi, “Savona, la città dei bambini” e Focus Live.
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Come funzionano le estrazioni: alla scoperta della chimica con i Giovani per la Scienza
Nel nuovo appuntamento coi Venerdì Scientifici di Savona il gruppo di chimica dei GpS spiega e racconta al pubblico caratteristiche e utilità del loro esperimento
I Giovani per la Scienza, nel nuovo incontro del progetto dei Venerdì Scientifici di Savona, presentano una conferenza in cui i ragazzi del gruppo di chimica dell’Associazione presenteranno il loro lavoro sull’estrattore Soxhlet. L’incontro, aperto al pubblico, sarà venerdì 11 Marzo dalle ore 16:00 sulla piattaforma online Zoom. Per i soci invece sarà disponibile presso il Campus Universitario di Savona.
La lezione affronterà il tema dell’estrazione con solvente, in particolare dei principi chimici, delle finalità e dei metodi alla base di questo processo, concentrandosi sull’esperimento in realizzazione quest’anno, ovvero un estrattore Soxhlet. L’argomento sarà esposto da diversi membri del gruppo di laboratorio.
Alberto Giribaldi, 21 anni, si è diplomato a pieni voti all’ITIS di Savona in Chimica e Tecnologie Chimiche e ora frequenta il terzo anno di Chimica all’Università degli Studi di Genova. Nel suo percorso formativo ha avuto l’occasione di simulare un’esperienza in azienda facendo parte del settore ricerca e sviluppo per la produzione di uno shampoo nella sua scuola. Ha anche partecipato ad uno stage nell’azienda Infineum di Vado Ligure, lavorando sia nel settore di controllo qualità che in quello di ricerca e sviluppo. Ha vinto la fase regionale dei giochi chimici e ha partecipato alla fase nazionale. Grazie ai suoi risultati scolastici gli è stato conferito per quattro anni di fila il premio Ilya Prigogine. È socio dell’associazione Giovani per la Scienza da otto anni, da quattro è stato responsabile di laboratorio per quanto riguarda l’organizzazione dei gruppi di lavoro e la realizzazione degli esperimenti e da tre è stato responsabile dell’organizzazione degli esperimenti e dei presentatori dell’Anteprima del Festival della Scienza a Savona e di altri eventi in cui era coinvolta l’Associazione.
Giulia Montalbani ha frequentato il Liceo Scientifico Statale “Arturo Issel” di Finale Ligure, dove ha conseguito il diploma con ottima votazione. Attualmente frequenta il corso di laurea triennale in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Genova e svolge il tirocinio in Igiene ospedaliera, ambientale e della nutrizione al Dipartimento di Scienze della Salute dell’ateneo. Dal 2017 è socia dei Giovani per la Scienza, in cui oggi ricopre il ruolo di responsabile universitario del gruppo di Chimica e Biologia insieme ad Alberto Giribaldi.
Alessia Mazzoni, nata nel 2002, frequenta il corso di laurea in Scienze biologiche all’Università del Piemonte Orientale. Si è diplomata in informatica all’istituto “Ferraris-Pancaldo” di Savona. Fa parte dell’Associazione dal 2016 e collabora nel gruppo di Chimica e Biologia. Ha preso parte a diverse esperienze nei Giovani per la Scienza fra cui la realizzazione di modellino di un semaforo regolato con la scheda programmabile di Arduino, di un modellino di galleria del vento e degli esperimenti sul moto armonico, dell’uovo di Tesla, dello spettrofotometro, del saggio alla fiamma, dell’elettrolisi e dell’elettroforesi. È stata inoltre tutor di Informatica nel gruppo di “Fisica e oltre” e ha preso parte a diversi eventi dell’Associazione fra cui: le notti bianche, Savona i giovani e la scienza, la città dei bambini e i viaggi scientifici.
Zani Mezini, classe 2002, attualmente frequenta il primo anno di Ingegneria Chimica presso il Politecnico di Torino. Ha conseguito il diploma presso il liceo scientifico “O. Grassi”, indirizzo tradizionale, ed è socio dell’Associazione dal 2016. Fa parte del gruppo di chimica da allora e ha partecipato a vari eventi in cui l’associazione ha partecipato, presentando gli esperimenti del suo gruppo.
Alessandro Ferrara, classe 2002, frequenta il secondo anno di chimica e tecnologie chimiche presso l’Università degli studi di Torino. Ha frequentato l’Istituto tecnico Ferraris-Pancaldo, indirizzo Chimica e si è diplomato con il massimo dei voti. È socio di Giovani per la Scienza dal 2018 e ha partecipato a tutte le attività e gli eventi come responsabile del gruppo di Chimica.
Alice Sacco, classe 2005, frequenta il terzo anno all’Istituto tecnico Ferraris Pancaldo, corso grafica e comunicazione. Dal 2020 ha iniziato a frequentare l’Associazione, conosciuta tramite Savona, i Giovani e la Scienza. Ha partecipato alle ultime due edizioni dell’evento come parte del gruppo di Chimica e Biologia.
Davide Carrega, classe 2004, frequenta il quarto anno del Liceo Scientifico “O. Grassi”, indirizzo tradizionale. Davide ha iniziato a far parte dei Giovani Per la Scienza dal 2021 unendosi al gruppo di Chimica e Biologia. Ha partecipato alla presentazione di alcuni esperimenti come l’elettrolisi e il saggio alla fiamma all’ultimo evento tenutosi a Noli e al Priamar.
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Alla scoperta della chimica dei metalli: dalla struttura alle applicazioni
Giunti a metà del ciclo di incontri sullo studio dei materiali metallici, Alberto Giribaldi continuerà a mettere in evidenza alcune delle loro caratteristiche e perché siano così utilizzati in vari campi
Nell’ambito del progetto dei “Venerdì Scientifici di Savona”, i Giovani per la Scienza hanno avviato un ciclo di6 incontri, a cura del socio Alberto Giribaldi. Giunti ormai al giro di boa, questi verteranno sullo studio dei materiali metallici. Il primo incontro, aperto al pubblico, è stato venerdì 28 gennaio sulla piattaforma online Zoom, seguito dal 4 e 11 febbraio. I prossimi e conclusivi tre saranno a partire da venerdì prossimo, 18 febbraio, a seguire il 25 febbraio e il 4 marzo, tutti a partire dalle ore 16:00. Gli incontri avverranno per i soci presso il Campus Universitario di Savona, mentre il pubblico potrà continuare a connettersi online.
La serie di lezioni riguardante i metalli e le loro proprietà, ormai arrivata e metà ciclo, ha già toccato la classificazione dei metalli, la loro struttura microscopica e le loro proprietà chimico-fisiche, portando alla luce i fenomeni dietro al comportamento di questi materiali. Le prossime invece si concentreranno sulle caratteristiche più pratiche, come quelle meccaniche e tecnologiche, infine sui trattamenti termici con particolare attenzione sulla solidificazione e sulle leghe più diffuse, ovvero quelle ferro-carbonio, come gli acciai e le ghise.
Alberto Giribaldi, 21 anni, si è diplomato a pieni voti all’ITIS di Savona in Chimica e Tecnologie Chimiche. Nel suo percorso formativo ha avuto l’occasione di simulare un’esperienza in azienda facendo parte del settore ricerca e sviluppo per la produzione di uno shampoo nella sua scuola. Ha anche partecipato ad uno stage nell’azienda Infineum di Vado Ligure, lavorando sia nel settore di controllo qualità che in quello di ricerca e sviluppo. Ha vinto la fase regionale dei giochi chimici e ha partecipato alla fase nazionale.Ora frequenta l’ultimo anno del corso di laurea in Chimica e Tecnologie Chimiche dell’Università di Genova. È socio dell’associazione Giovani per la Scienza da sette anni, da quattro è responsabile di laboratorio per quanto riguarda l’organizzazione dei gruppi di lavoro e la realizzazione degli esperimenti e da tre è responsabile dell’organizzazione degli esperimenti e dei presentatori dell’Anteprima del Festival della Scienza a Savona e di altri eventi in cui è coinvolta l’Associazione.
Il progetto dei Venerdì Scientifici è volto al coinvolgimento del pubblico savonese e non solo, pertanto chi fosse interessato può contattare l’Associazione compilando il seguente modulo di Google:
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Nuovo ciclo di incontri sulla chimica dei metalli: dalla struttura alle applicazioni
Ai “Venerdì Scientifici di Savona” al via una serie di approfondimenti su una delle tipologie di materiali più utilizzati dall’essere umano
Per il progetto “Venerdì Scientifici di Savona” i Giovani per la Scienza presentano una serie di 6 incontri, a cura del socio Alberto Giribaldi, che verteranno sullo studio dei materiali metallici. Il primo incontro, aperto al pubblico, sarà venerdì 28 gennaio dalle ore 16:00 sulla piattaforma online Zoom.
La serie di lezioni riguardante i metalli e le loro proprietà costituirà una sintesi di cosa sono i materiali metallici, quali sono le loro proprietà motivandole tramite lo studio della struttura atomica e quali siano, di conseguenza, le loro applicazioni praticheche ne giustificano un così ampio uso sia nelle applicazioni ingegneristiche che nella vita quotidiana. Questi concetti saranno accompagnati da curiosità riguardanti la loro origine, il loro studio e le tecniche di indagine correlate. Si porrà infine particolare attenzione alle proprietà del metallo più diffuso, il ferro, o per essere più precisi la lega più diffusa, l’acciaio.
Alberto Giribaldi, 21 anni, si è diplomato a pieni voti all’ITIS di Savona in Chimica e Tecnologie Chimiche. Nel suo percorso formativo ha avuto l’occasione di simulare un’esperienza in azienda facendo parte del settore ricerca e sviluppo per la produzione di uno shampoo nella sua scuola. Ha anche partecipato ad uno stage nell’azienda Infineum di Vado Ligure, lavorando sia nel settore di controllo qualità che in quello di ricerca e sviluppo. Ha vinto la fase regionale dei giochi chimici e ha partecipato alla fase nazionale.Ora frequenta l’ultimo anno del corso di laurea in Chimica e Tecnologie Chimiche dell’Università di Genova. È socio dell’associazione Giovani per la Scienza da sette anni, da quattro è responsabile di laboratorio per quanto riguarda l’organizzazione dei gruppi di lavoro e la realizzazione degli esperimenti e da tre è responsabile dell’organizzazione degli esperimenti e dei presentatori dell’Anteprima del Festival della Scienza a Savona e di altri eventi in cui è coinvolta l’Associazione.
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Il cambio automobilistico ai Venerdì Scientifici di Savona, con l’Ing. Stefano Del Corda e i Giovani per la Scienza
Dalle necessità del guidatore alle soluzioni tecnologiche che consentono di sfruttare la potenza dei motori sulle nostre automobili
I Giovani per la Scienza, nel nuovo incontro del progetto dei Venerdì Scientifici di Savona, presentano una conferenza sul cambio automobilistico a cura dell’Ing. Stefano Del Corda, socio dell’Associazione. L’incontro, aperto al pubblico, sarà venerdì 21 Gennaio dalle ore 16:00 sulla piattaforma online Zoom.
Il titolo della conferenza sarà “Il cambio automobilistico, dalle necessità alle soluzioni tecniche“. Il cambio è un sistema fondamentale delle automobili che consente di imbrigliare coppia e potenza dei motori a combustione interna e plasmarli secondo lenecessità del guidatore. Interposto tra il motore endotermico e le ruote, consente di spostare l’autovettura avanti ed indietro partendo da fermi fino ad alte velocità, ove consentito, sulle autostrade o in pista. Avviare l’auto da ferma, variare la velocità, invertire il moto, contenere le vibrazioni del motore sono tutte necessità della guida assolte da diverse soluzioni tecnologiche attraverso specifiche componenti meccaniche: dalla frizione passando per alberi, ingranaggi, sincronizzatori e cuscinetti fino al differenziale, un piccolo sottosistema che consente un’operazione fondamentale: sterzare.
Durante l’incontro verranno presentati i principi fisici di funzionamento dei vari componenti illustrando come l’ingegno ha prodotto semplici soluzioni per rendere più semplice e confortevole la guida. Attraverso il supporto di immagini e video si analizzeranno le varie parti meccaniche che tutti i giorni azioniamo senza accorgercene con il pedale sinistro e la leva del cambio.
Stefano Del Corda approda nell’Associazione nel periodo in cui frequentava lo Scientifico Tecnologico G. Ferraris. Grazie all’Associazione ha l’opportunità di approfondire, tra le altre cose, vari aspetti della sua passione: i motori. Per questo, tra le molteplici opportunità dell’Associazione, svolge un periodo in un’officina automobilistica savonese e inizia un progetto per la realizzazione di un rudimentale motore Stirling supportato da un gruppo di soci con i quali condivide questa passione. Silaurea in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Torino nel 2017 con specializzazione in “Sistemi di propulsione terrestre”. Al momento lavora per il gruppo STELLANTIS (che comprende FIAT) a Torino nel dipartimento Transmissions & Drivelines come responsabile della progettazione di differenziali, cuscinetti e guarnizioni.
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Alla scoperta delle cellule neuronali e delle sinapsi con i Giovani per la Scienza
Riprendono i Venerdì Scientifici di Savona con un nuovo appuntamento dedicato allo studio del mondo cellulare
Dopo la sosta per le festività natalizie riprendono gli incontri dei Giovani per la Scienza con il progetto dei “Venerdì Scientifici di Savona” con la lezione di un giovane socio, Riccardo Rosso, fissata per venerdì 14 gennaio.
Il pubblico potrà seguire l’incontro e interagire tramite la piattaforma online Zoom, a partire dalle ore 16:00. Per i soci dell’Associazione invece è possibile seguire la conferenza in presenza presso il Campus universitario di Savona, in accordo con le norme sanitarie vigenti. I soci si incontreranno intorno alle ore 15:00 per lavorare ai loro esperimenti nei laboratori e successivamente, dalle 16:00, seguire in un’aula dedicata la lezione tenuta da Riccardo.
Quest’ultima sarà un approfondimento sulle cellule neuronali, in particolare Riccardo parlerà del loro funzionamento in relazione alla loro struttura e alle differenti forme che la cellula può assumere, delle differenze con una normale cellula eucariote, del loro metodo per attuare scambi di informazioni (chimico o elettrico) e della funzione delle sinapsi.
Riccardo Rosso, classe 2003, frequenta il quinto anno del liceo scientifico “O. Grassi”, opzione scienze applicate. È socio dell’Associazione dal 2017 ed ha partecipato alle ultime cinque edizioni di “Savona, i Giovani e la Scienza”. È membro del gruppo di laboratorio relativo alla cimatica, dove vengono studiate le onde sonore e meccaniche.
Il progetto dei Venerdì Scientifici è volto al coinvolgimento del pubblico savonese e non solo, pertanto chi fosse interessato può contattare l’Associazione compilando il seguente modulo di Google:
Nella nuova conferenza dei Venerdì Scientifici di Savona, con Alessia Mazzoni alla scoperta della criptografia
Tornati finalmente al Campus, i Giovani per la Scienza proseguono i loro incontri settimanali, ora sia in presenza che online, stavolta con un interessante approfondimento sulla criptografia
Per i “Venerdì Scientifici di Savona”, i Giovani per la Scienza propongono per l’incontro del 3 dicembre una lezione sui dispositivi IoT e sulla criptografia tenuta dalla socia Alessia Mazzoni. Il pubblico potrà seguire la lezione tramite la piattaforma Zoom a partire dalle ore 16:00. Per i soci dell’Associazione invece è nuovamente possibile seguire l’incontro in presenza presso il Campus universitario di Savona che, in accordo con le norme sanitarie, ha nuovamente aperto le porte ai Giovani per la Scienza.I soci si incontreranno intorno alle ore 15:00 per lavorare ai loro esperimenti nei laboratori e successivamente, dalle 16:00, seguire in un’aula dedicata la lezione tenuta da Alessia.
La lezione si basa sui dispositivi IoT e sulla criptografia. Con dispositivi IoT si intendono tutti quegli oggetti smart in grado di connettersi ad una rete per elaborare dei dati ed interagire con altri oggetti. Gli IoT possono essere applicati nei più svariati settori e grazie all’uso di sensori sono in grado di elaborare informazioni in tempo reale ed avviare processi automatici, tuttavia sono estremamente vulnerabili. Per mantenere la sicurezza è molto importante considerare aspetti come gli aggiornamenti frequenti dei software e l’utilizzo della criptografia. La criptografia si occupa di convertire dei dati per renderli incomprensibili ad un utente esterno non autorizzato col fine di garantire la riservatezza di un messaggio. È quindi fondamentale per la sicurezza informatica e si basa sull’utilizzo di una chiave crittografica e di un algoritmo. Si può parlare di criptografia simmetrica, in cui si utilizza una sola chiave per rendere nuovamente leggibile un messaggio (come il Cifrario di Cesare o la tavola di Vigenère), di criptografia asimmetrica, in cui si utilizzano chiavi diverse per cifrare o decifrare un messaggio (come Diffe-Hellman), o di criptografia quantistica.
Alessia Mazzoni è di leva 2002, frequenta il corso di laurea in Scienze biologiche all’Università del Piemonte Orientale. Si è diplomata all’istituto “Ferraris-Pancaldo” di Savona all’indirizzo informatico. È socia dell’Associazione dal 2016 e fa parte del gruppo di Chimica e Biologia.
Il progetto dei Venerdì Scientifici è volto al coinvolgimento del pubblico savonese e non solo, pertanto chi fosse interessato può contattare l’Associazione compilando il seguente modulo di Google:
Nuovo approfondimento dei Venerdì Scientifici di Savona, questa volta sulle centrali eoliche
Il gruppo di laboratorio dedicato alla Produzione di Energia dei Giovani per la Scienza farà un’interessante conferenza, per la prima volta in modalità sia online che in presenza
I Giovani per la Scienza per il progetto “Venerdì Scientifici di Savona” propongono una lezione sulle turbine eoliche svolta dai giovani soci dell’Associazione del gruppo di produzione di energia: Erik Patrone, Alessandro Mito e Alessio Naldoni. L’incontro avverrà, per la prima volta, in modalità congiunta online sulla piattaforma Zoom ed in presenza presso il Campus, il 26 novembre dalle ore 16.
Erik Patrone, classe 2001, attualmente frequenta il secondo anno in ingegneria meccanica presso l’Università degli studi di Genova. Ha frequentato il Liceo Scientifico Orazio Grassi di Savona, indirizzo scienze applicate, è venuto a conoscenza dell’Associazione tramite il decennale dell’Associazione nel 2015 ed è socio da allora. All’interno dei GpS ha contribuito alla creazione di diversi progetti quali gli urti, il momento angolare, il pendolo, i fluidi non newtoniani, il venturimetro, la campana a vuoto, la macchina di Galton e la centrale eolica; in molte occasioni li ha presentati agli eventi a cui ha partecipato l’associazione come le Notti Bianche Savonesi, “Savona, i Giovani e la scienza”, Scienza in Piazza a Noli e altre occasioni simili. Ha partecipato a progetti come Fabbriche Aperte per diverse edizioni, ha diretto il gruppo di Meccanica e attualmente dirige il gruppo di Produzione di Energia.
Alessandro Mito, classe 2004, frequenta il quarto anno all’Istituto tecnico Ferraris-Pancaldo, corso meccatronica. Dal 2018 ha iniziato a frequentare l’Associazione. Alessandro ha partecipato alle ultime tre edizioni di “Savona, i Giovani e la Scienza”. Ora è parte del gruppo di Produzione di Energia con il quale collabora per la creazione di un modellino di turbina eolica.
Alessio Naldoni, classe 2007, frequenta la seconda superiore al liceo scientifico Orazio Grassi. È socio dell’Associazione da 2 anni, ha partecipato all’ultimo “Savona, i Giovani e la Scienza” e attualmente fa parte del gruppo di Produzione di Energia.
I ragazzi del gruppo di produzione di energia andranno a definire da cosa è composta una centrale eolica, il suo scopo, i principali tipi di turbine e la loro suddivisione spigando quale modello è meglio utilizzare a seconda del campo di applicazione. Daranno anche qualche prospettiva sulle dimensioni, le potenze, l’energia elettrica prodotta tramite l’eolico in Italia e altri paesi.
Parleranno inoltre del loro esperimento, un modello di centrale eolica con turbina ad asse verticale Savonius, riportando al pubblico il percorso che li sta portando dai primi progetti e prototipi al modello finito e funzionante.
Il progetto dei Venerdì Scientifici è volto al coinvolgimento del pubblico savonese e non solo, pertanto chi fosse interessato può contattare l’Associazione compilando il seguente modulo di Google:
La Risonanza Magnetica nello studio della struttura cerebrale
Come l’innovazione tecnologica ha permesso all’uomo di studiare il corpo umano sino alle attività cerebrali e le sue applicazioni cliniche e di ricerca
I Giovani per la Scienza, nel nuovo incontro del progetto dei Venerdì Scientifici di Savona, presentano una conferenza sull’utilizzo della risonanza magnetica a cura della Dott.ssa Benedetta Toselli, socia dell’Associazione. L’incontro, aperto al pubblico, sarà venerdì 19 novembre dalle ore 16:00 sulla piattaforma online Zoom.
Il titolo della conferenza sarà “La Risonanza Magnetica nello studio della struttura cerebrale“. L’esame a risonanza magnetica è una tecnica di produzione di immagini usata in campo medico per scopi diagnostici, basata sul principio fisico della risonanza magnetica nucleare. E’ largamente usata in ambiente medico per la diagnostica e il follow-up, in particolare per l’analisi dei tessuti molli come il cervello o l’addome. Basato sull’uso di forti campi magnetici e segnali a radiofrequenza, l’imaging a risonanza magnetica ha il vantaggio di non utilizzare radiazioni ionizzanti, il che lo rende più sicuro e con meno effetti collaterali rispetto ad altre tecniche come la TAC o la radiografia. Diverse tecniche di imaging a risonanza magnetica permettono lo studio di diverse caratteristiche e processi del corpo umano: una delle più importanti è l’imaging a diffusione, che permette di tracciare il processo di diffusione delle molecole d’acqua nei tessuti umani, ed è stata applicata estensivamente nella mappatura dei fasci di sostanza bianca nel cervello umano.
Durante l’incontro verranno presentati i principi fisici su cui si basa la produzione di immagini attraverso la risonanza magnetica, e come l’imaging a diffusione permetta di ricostruire il movimento delle molecole d’acqua nei tessuti cerebrali. Verranno presentati poi esempi di come queste tecniche siano utilizzate nella pratica clinica e nella ricerca.
Benedetta Toselli si è laureata con lode in Informatica all’Università degli Studi di Genova nel 2015, e ha conseguito un dottorato in Bioingegneria al Dipartimento di Bioingegneria della stessa Università, proseguendo poi il progetto di ricerca come assegnista per due anni.
La sua ricerca si è focalizzata sullo studio di tecniche avanzate per l’imaging a diffusione del cervello umano, in particolare su soggetti pediatrici, e sull’applicazione di tali tecniche nella pratica clinica, in collaborazione con l’Istituto Gaslini di Genova. Ha applicato la ricostruzione dei fasci di sostanza bianca nel cervello umano al tracciamento e all’analisi della connettività delle regioni cerebrali, studiando come tale connettività sia correlata o meno al modo in cui tali regioni sono connesse funzionalmente durante diverse fasi cerebrali, come il riposo o specifiche attività.
Al momento è Analista Sviluppatore nell’azienda Camelot Biomedical Systems di Genova.
Il progetto dei Venerdì Scientifici è volto al coinvolgimento del pubblico savonese e non solo, pertanto chi fosse interessato può contattare l’Associazione compilando il seguente modulo di Google:
Alla scoperta dell’affascinante mondo della robotica con il gruppo dedicato dei “Giovani per la Scienza”
Per il progetto dei “Venerdì Scientifici di Savona”, nel prossimo appuntamento i Giovani per la Scienza propongono una lezione su un braccio robotico. A parlarne sarà il gruppo di robotica dell’Associazione composto da Jennifer Turco, che ha progettato, costruito e programmato il braccio robotico,Giuseppe Orsi e Giacomo Magnone. L’incontro avverrà venerdì 1 Ottobre sulla piattaforma Zoom dalle ore 16:00.
L’obiettivo della lezione è ripercorrere il sogno della macchina, dall’invenzione della parola robot alla sua realizzazione, si parlerà delle diverse caratteristiche che i robot possono assumere e dei loro scopi per finire con un focus sulla progettazione del prototipo esistente.
Jennifer Turco studia Ingegneria Elettronica al Politecnico di Torino.Ha frequentato l’ITIS Ferraris Pancaldo diSavona, indirizzo Elettronico, durante l’anno della prima superiore è entrata a far parte dell’Associazione “Giovani per la Scienza”. Negli anni delle superiori, nonostante la pandemia, ha avuto modo di approfondire le sue conoscenze nel campo dell’elettronica con vari progetti tra cui il percorso formativo all’Accademia Progettazione Elettrica della Schneider, dove ha realizzato e configurato insieme ad altri ragazzi un quadro elettrico industriale imparando a controllarlo completamente a distanza, tramite internet; il “progetto Cicerone” dell’IISS Ferraris-Pancaldo, dove ha partecipato alla programmazione di un robot per guidare le persone all’interno di ambienti espositivi quali mostre e musei, nonché di accompagnare le persone con difficoltà visive o motorie; il corso e-mobility, che vuole fornire agli studenti aderenti un primo approccio mirato alle tematiche legate al mondo della mobilità elettrica. Nell’ambito dei “Giovani per la Scienza”, alcuni progetti a cui ha lavorato sono il clinometro, il regolo e il Semaforo esposti e spiegati a “Savona, i Giovani e la Scienza”; inoltre, il momento angolare, la Bobina di Tesla, l’Uovo di Tesla spiegati al pubblico alle Notti Bianche Savonesi e il Braccio Robotico a Scienza in Piazza a Noli quest’anno.
Giuseppe Orsi frequenta il quarto anno al Liceo O. Grassi di Savona indirizzo scienze applicate. È socio dell’Associazione “Giovani per la Scienza” dal 2019 prima nel gruppo di informatica e successivamente in quello di robotica. Ha partecipato per due anni, 2018-19, al campus MFS estivo a cura della scuola di formazione scientifica L. Lagrange di Torino. Oltre alla sua passione per la Scienza, Giuseppe coltiva anche altri interessi: fa parte del direttivo del giornalino d’istituto “Farò del mio peggio”, del progetto teatrale del Liceo Grassi e coltiva il suo amore per la montagna praticando attività escursionistiche dal 2012 con delle associazioni attive nel settore.
Giacomo Magnone frequenta la classe quarta di informatica e telecomunicazioni all’IISS Ferraris-Pancaldo. È socio dell’associazione “Giovani per la Scienza” dal 2018, ha studiato l’esperimento di Millikan e del Tubo di Thomson assieme al gruppo di fisica atomica e lo ha presentato a vari eventi aperti al pubblico come il Festival della Scienza e le Notti Bianche Savonesi. Da qualche tempo ha deciso di seguire la sua passione per l’informatica entrando a far parte del gruppo di informatica e robotica.
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Da Madrid, super conferenza sullo Spazio dell’ingegnere Federico Letterio, ricercatore internazionale e tra i massimi esperti di orbite dei satelliti
Nel prossimo appuntamento con i Venerdì Scientifici di Savona spiegherà al pubblico online l’importanza che questi hanno nelle nostre vite e le loro ampie applicazioni
Venerdì 24 settembre i Giovani per la Scienza propongono per il loro progetto “Venerdì Scientifici di Savona” una conferenza che porterà il pubblico ancora una volta nello Spazio grazie all’ingegnere Federico Letterio. L’incontro avrà luogo, come di consueto, sulla piattaforma Zoom a partire dalle ore 16:00.
Federico Letterio è attualmente Senior Project Manager nel centro di competenza di Systems Engineering e Mission Analysis for Earth Observation presso DEIMOS (https://elecnor-deimos.com/) a Madrid. Si è laureato presso il Politecnico di Torino in Ingegneria Aerospaziale, seguito da un Master in Ingegneria di Sistemi Spaziali presso la Sapienza di Roma. Dopo uno stage presso ESA, ha iniziato la sua carriera in DEIMOS dove tuttora lavora. Ha una larga esperienza nello sviluppo di SW per applicazioni spaziali, che vanno dal FDS (Sistema di Dinamica di Volo) a tools di Analisi di Missione.Ha diretto e tutt’ora dirige diversi progetti per la ESA, la Commissione Europea e clienti privati nell’ambito dell’Osservazione della Terra, di Sistemi di Navigazione, Rientrata Atmosferica, fra gli altri. Il suo attuale lavoro consiste nel gestire progetti spaziali in un ampio ventaglio, dall’osservazione della Terra alla navigazione, passando per le missioni di esplorazioni interplanetarie (Marte, Luna) e quelle di rientrata atmosferica. Il suo campo di esperienza è quello del calcolo di orbite, con particolare enfasi nelle analisi delle missioni per l’osservazione della Terra.
Federico Letterio nel novembre 2013 è stato inoltre il relatore di una conferenza pubblica, organizzata dai Giovani per la Scienza presso l’Unione Industriali di Savona, in cui aveva spiegato al numeroso pubblico sul come e perché è importante osservare il nostro pianeta dallo Spazio.
Terrà un seminario su come i benefici dello studio del nostro pianeta dallo Spazio abbiano un impatto enorme e significativo sulla nostra società e sul nostro modo di vivere e come il loro uso ormai ci sia diventato indispensabile, dalla navigazione marittima e aerea, al navigatore per muoverci negli spostamenti sulle strade, dalle telecomunicazioni alla valutazione delle risorse, dallo studio dei terreni, della vegetazione e delle coltivazioni alle previsioni meteorologiche. La nostra economia, la nostra qualità della vita, la nostra sicurezza e la capacità di gestire risorse ambientali e naturali hanno avuto un notevole incremento grazie all’uso di strumenti costruiti per “vedere” dallo Spazio.
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Gli alimentatori e la complessità del fornire energia
Secondo appuntamento con Gabriele Gustavino Verrando ai Venerdì Scientifici di Savona
Alla ripresa delle scuole, le videoconferenze dei “Venerdì Scientifici di Savona”, a cura dei Giovani per la Scienza, tornano al solito orario pomeridiano. Il format è sempre online sulla piattaforma Zoom. Il socio laureando Gabriele Gustavino Verrando parlerà di alimentatori, dopo la prima parte nella mattinata di venerdì scorso, terminerà il suo approfondimento venerdì 17 dalle ore 16:00.
La sua lezione tratterà degli alimentatori: circuiti il cui compito è provvedere la giusta tensione e corrente ad altri dispositivi per funzionare. Si parlerà di come sono nati, cosa sono, che impiego hanno e come funzionano.
Gabriele Gustavino Verrando è un ragazzo di 20 anni che attualmente studia ingegneria elettronica al Politecnico di Torino. Ha frequentato l’ITIS di Savona, indirizzo elettronico, e durante l’anno della prima superiore è entrato a far parte dell’associazione Giovani per la Scienza.
La sua passione per l’elettronicaè sempre stata molto forte anche grazie al padre che, sin da quando era bambino, ogni tanto gli comprava dei componenti elettronici o dei giochi a tema elettronico. Negli anni dell’istituto tecnico ha avuto modo di approfondire le sue conoscenze in questo campo, mettendo in pratica ciò che aveva imparato attraverso l’associazione Giovani per la Scienza, nei laboratori della scuola e nei periodi di alternanza scuola lavoro in terza e quarta. Durante l’alternanza ha lavorato presso un’officina specializzata in elaborazione di auto, realizzando strumenti di calibrazione, e presso un’azienda di riparazione di inverter per motori industriali ad alta potenza e alta precisione.
Alcuni dei progetti a cui ha lavorato nell’associazione Giovani per la Scienza sono l’uovo di Tesla, la trasmissione di energia wireless e un prototipo di motore brushless, che sono stati esposti a vari eventi, quali il Festival della Scienza e le Notti Bianche.
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Grande successo di pubblico per i Giovani per la Scienza e i loro esperimenti
“Noli, Scienza in piazza” fa il pieno di visitatori nella serata di ieri
Nella serata di ieri, sabato 31 luglio si è tenuto l’evento “Noli, scienza in piazza” presso piazza Chiappella di Noli dove, dalle 18:00 a circa mezzanotte, i ragazzi e le ragazze dell’associazione “Giovani per la Scienza” hanno esposto una ventina di loro esperimenti delle varie branche della scienza. Dall’energia elettrica wireless alla levitazione magnetica, dal piano inclinato alla camera a nebbia, dal modellino di una centrale idroelettrica a un braccio robot.
La serata ha registrato una grandissima affluenza di pubblico che, tra passanti e appassionati, ha visitato le postazioni e si è fermato a sentire le spiegazioni, intrattenuti anche grazie a molti esperimenti interattivi attraverso cui è stato possibile catturare l’attenzione di grandi e piccini. I soci oltre a spiegare l’esperimento e il suo funzionamento raccontavano anche l’esperienza fatta nel costruirlo, dai problemi risolti alle soluzioni alternative studiate per raggiungere il risultato. Sono stati esposti anche parecchi cartelloni dedicati agli esperimenti per facilitare le spiegazioni e le comprensioni per i visitatori. Inoltre sono state proiettate molte foto dei Giovani per la Scienza.
L’inaugurazione si è svolta intorno alle 20:45 con la presenza della vicesindaco e assessore Debora Manzino, che ha dato il benvenuto ai ragazzi e ai visitatori e ha auspicato una replica dell’evento che è nell’ambito di una volontà della sensibilizzazione delle persone verso la scienza, che può aiutare l’uomo a risolvere i propri problemi, dalla sostenibilità ecologica alle sfide per la salute.
L’intera serata si è svolta seguendo le attuali disposizioni e normative anti-covid attraverso l’uso di mascherine e mantenendo gruppi distanziati. I Giovani per la Scienza ringraziano la pubblica amministrazione di Noli per l’opportunità di poter tornare a esporre i propri lavori al pubblico dopo le limitazioni imposte dalla pandemia di covid-19 e il pubblico, che è accorso numerosissimo, concentrato ed entusiasta.
A Noli, sabato 31 Luglio la “Scienza in piazza” con i “Giovani per la Scienza”
Dopo il blocco delle attività in presenza a causa del covid-19, i giovani aspiranti scienziati tornano ad esporre i loro lavori al pubblico
Nuovo evento pubblico per i soci dell’associazione “Giovani per la Scienza”! I giovani scienziati in erba savonesi sono infatti stati invitati dal Comune di Noli a presentare ed esporre i propri esperimenti ad appassionati e semplici visitatori presso la bella location di Piazza Chiappella. Sfruttando l’ampiezza della piazza verranno mostrati circa una ventina di esperimenti, principalmente interattivi, attraverso cui il pubblico potrà scoprire ed approfondire un sacco di diverse branche della scienza: dall’informatica all’elettromagnetismo, dalla meccanica alla chimica sino all’ottica.
L’evento avrà inizio dalle ore 18:30 e vedrà anche un intervento delle autorità per l’inaugurazione pubblica intorno alle 20:30. L’ingresso è libero e saranno osservate le disposizioni normative anti-covid vigenti. Vi aspettiamo numerosi!!
Maturità 2021 superata con successo da parte dei Giovani per la Scienza
Anche questa volta i soci e le socie dei Giovani per la Scienza che hanno affrontato la prova della maturità si sono distinti con ottimi risultati, a coronamento di un percorso di studio e impegno che li ha visti crescere con soddisfazione. Nonostante le difficoltà legate alla pandemia di Covid-19, che ha sconvolto anche il settore scolastico, tra didattica a distanza e tutta una serie di complessità che però sono state superate con slancio dai nostri giovani.
Complimenti da parte dell’Associazione e da parte di tutti i soci a:
Diego Dall’Ara, Liceo Scientifico “ISSEL”, 100 e Lode/100;
Alessio D’Ovidio, Liceo Sociale Statale “G. Della Rovere”, 100/100;
Stefan Dumitrascu, IISS “Ferraris-Pancaldo”, 73/100;
Alla scoperta dei buchi neri con i Giovani per la Scienza
Davide Astesiano approfondirà con il pubblico dei Venerdì Scientifici di Savona uno dei più grandi misteri del cosmo
I “Giovani per la Scienza” propongono, per i “Venerdì scientifici di Savona”, una conferenza sui buchi neri, con relatore il socio dell’Associazione Davide Astesiano. L’incontro è aperto al pubblico e si terrà sulla piattaforma digitale Zoom a partire dalle ore 10:00 di venerdì 25 Giugno.
La conferenza tratterà deibuchi neri, oggetti cosmici con una gravità così forte che nemmeno la luce può sfuggirvi. I buchi neri erano già stati partoriti dall’immaginazione di Pierre-Simon Laplace nel diciottesimo secolo, ma fu solo grazie ai lavori di Karl Schwarzschild nel 1918 e di David Finkelstein nel 1958, basati sulla teoria della relatività generale di Einstein, che i buchi neri poterono essere considerati una conferma della fisica teorica.
Davide dopo essersi diplomato come perito elettrotecnico al Ferraris-Pancaldo di Savona consegue la laurea triennale in Fisica all’Università degli studi di Genova e la laurea magistrale in Astrofisica all’Università Bicocca di Milano.
Tre anni fa vince il concorso per entrare come dottorando in fisica teorica all’Università degli Studi dell’Insubria nella sede di Como e da quel momento i suoi principali argomenti di ricerca sono la teoria delle stringhe e la dinamica galattica. Attualmente sta per ottenere il suo dottorato di ricerca, dopo il quale vorrebbe proseguire a lavorare nel mondo accademico.
Davide è diventatosocio dell’Associazione più di dieci anni fa, si iscrisse incuriosito dallo spirito con cui i Giovani per la Scienza affrontano il mondo della scienza, ripercorrendone la storia tramite esperimenti e leggendo direttamente gli scritti degli scienziati che la hanno costruita.
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Venerdì Scientifici di Savona: alla scoperta della camera a nebbia
Due giovani socie dell’associazione “Giovani per la Scienza” spiegheranno al pubblico il funzionamento di un importante esperimento per vedere la scia delle particelle ad altissima energia provenienti dal cosmo
I Giovani per la Scienza proseguono con il progetto “Venerdì Scientifici di Savona” dando spazio a due giovanissime, in accordo con lo spirito dell’Associazione. Linda Giana e Virginia Gianatti racconteranno la storia dellacamera a nebbia e il percorso che i soci dell’Associazione stanno seguendo per costruirne una, il tutto in due conferenze. La prima sarà venerdì 11 giugno a partire dalle 10:00 sulla piattaforma Zoom, mentre la seconda si terrà la mattina del 18 giugno.
Linda Giana e Virginia Gianatti frequentano il quarto anno al Liceo scientifico Orazio Grassi di Savona. Linda nel 2017 ha iniziato a frequentare l’Associazione, mentre Virginia nel 2018. Hanno partecipato insieme a diversi eventi e incontri, quali “Savona i Giovani e la Scienza”, “le Notti Bianche di Savona”, Fabbriche Aperte. Hanno contribuito alla costruzione e allo studio dell’effetto fotoelettrico e fanno ora parte del gruppo di fisica atomica con il qualestanno costruendo una camera a nebbia, un rivelatore che permette di rilevare le particelle cosmiche all’interno della nebbia di alcool sovrasaturo formata in una scatola in plexiglass.
Nella prima lezione, Virginia tratterà il funzionamento della prima camera a nebbia ad espansione, ideata da Charles Wilson nel 1911, mentre stava analizzando altri fenomeni come la conduttività dell’aria e la formazione delle nubi. Wilson aveva però così escogitato, anche se non era il suo iniziale obiettivo, un sistema geniale per visualizzare le particelle cosmiche: questo gli valse il premio Nobel per la Fisica nel 1927.
Grazie alla camera a nebbia Carl Anderson nel 1932 scoprì il positrone e quattro anni dopo, con la scoperta del muone, vinse il premio Nobel per la Fisica.
Linda durante la seconda lezione illustrerà l’esperimento condotto dal gruppo di Giovani per la Scienza, analizzando il funzionamento della camera a nebbia a diffusione, oggi utilizzata soprattutto in ambito didattico, perché con una progettazione piuttosto semplice, permette a tutti di sperimentare la fisica delle particelle.
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Nuovo appuntamento con l’associazione “Giovani per la Scienza” con una conferenza sulle batterie al litio e la fisica quantistica
Venerdì 4 Giugno approfondimento su un tema attualissimo a cura della Dott.ssa Valentina Cervetto
I Giovani per la Scienza propongono, per il progetto “Venerdì Scientifici di Savona”, una nuova conferenza su un argomento più che mai attuale: le batterie. Dopo le ultime conferenze sulla luce e sull’effetto fotoelettrico, il filo conduttore è la fisica quantistica, alla base delle simulazioni per la ricerca di nuovi materiali per aumentare l’efficienza delle batterie moderne. La relatrice è la Dott.ssa Valentina Cervetto, socia dell’Associazione.
Valentina in questa conferenza spiegherà il funzionamento delle batterie al litio. Verrà fatta una breve storia sul loro sviluppo e verranno spiegate le differenze con altri tipi di batterie. Verranno anche illustrati aspetti sulla sicurezza del loro utilizzo.
La conferenza si terrà venerdì 4 Giugno a partire dalle ore 16:00, come sempre aperta al pubblico, sulla piattaforma digitale Zoom.Valentina nasce a Savona il 23 febbraio 1979.
A Savona frequenta il liceo scientifico con indirizzo sperimentale biologia-chimica. Nel 2003 si laurea a Pavia in chimica. Durante il lavoro di tesi di laurea fa ricerca su film sottili di materiali semiconduttori utilizzati per produrre sensori per monossido di carbonio. Nel 2003 si trasferisce a Zurigo, dove consegue il dottorato in chimica-fisica. Durante il dottorato studia la dinamica di piccoli peptidi utilizzando la spettroscopia LASER. Nel 2007 inizia a lavorare nel campo delle celle fotovoltaiche alla Oerlikon/TEL Solar. Qui è dapprima responsabile per quella parte di processi di produzione dei moduli a film sottile, che prevedono l’utilizzo del LASER, poi responsabile dell’affidabilità dei moduli fotovoltaici, studia e sviluppa quindi metodi per capire e limitare i processi di degradazione dei materiali che compongono i moduli e dei moduli stessi. Dal 2016 a fine 2017 lavora come ricercatrice al Paul Scherrer Institut (PSI) nei pressi di Baden (vicino a Zurigo) dove ha modo di entrare nella ricerca delle microbatterie a stato solido a ioni litio. La sua ricerca prevede lo studio e lo sviluppo dei componenti basilari delle microbatterie focalizzandosi sulla comprensione dei processi chimico-fisici fondamentali per il loro funzionamento. Nel 2018 si trasferisce a San Gallo dove inizia a lavorare per la Swissoptic, dove segue i processi di lavorazione di vetri per la produzione di sistemi ottici. Parallelamente al lavoro, sta frequentando un corso di studi universitario per diventare insegnante di chimica nelle scuole superiori in Svizzera. Valentina è mamma di tre bambini di 12, 9 e 5 anni.
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Alla scoperta dell’effetto fotoelettrico e di come Einstein vinse il suo Premio Nobel
Nuovo approfondimento dei Venerdì Scientifici di Savona
con i Giovani per la Scienza
I Giovani per la Scienza proseguono con il progetto dei “Venerdì Scientifici di Savona” proponendo due conferenze sull’effetto fotoelettrico, online e aperte al pubblico sulla piattaforma Zoom, a cura del laureando in fisica Lorenzo Barbano. Il primo incontro sarà venerdì 21 maggio, dalle ore 16:00, mentre il secondo il venerdì successivo, il 28 maggio.
Lorenzo Barbano frequenta il secondo anno al Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino. Nel 2019 si è diplomato presso l’IISS Ferraris Pancaldo di Savona, come Perito Elettronico. Durante il suo percorso di studio ha partecipato ad uno stage in un laboratorio a Savona per la riparazione di dispositivi elettronici, il Laboratorio Valle.
È un socio dell’associazione Giovani per la Scienza dal 2015 ed è stato responsabile del gruppo di ottica, del quale è ora tutor universitario. Ha contribuito alla costruzione di diversi esperimenti per lo studio della luce e delle onde. Tra questi l’ondoscopio, con il quale studiare le proprietà delle onde generate sull’acqua con una macchina da cucire; uno spettrometro per studiare la luce emessa da diverse fonti luminose; più recentemente sono stati realizzati esperimenti per creare il cerchiobaleno e studiare l’effetto fotoelettrico.Quest’ultimo sarà il tema delle due conferenze, in cui Lorenzo presenterà la storia di come questo fenomeno ha rivoluzionato la fisica e la nostra visione dell’universo.
Nella prima parte sarà trattata l’evoluzione delle teorie sulla luce dai tempi di Newton fino all’elettromagnetismo di Maxwell, per poi soffermarsi sui primi esperimenti su questo misterioso fenomeno. Il secondo incontro tratterà la teoria dei quanti di luce proposta da Einstein nel 1905, con la quale riuscì a trovare una spiegazione teorica dell’effetto fotoelettrico, teoria grazie alla quale ricevette il Premio Nobel per la Fisica del 1921, e come questa abbia dato vita alla meccanica quantistica, la teoria del microcosmo che ha cambiato per sempre la vita dell’uomo con le tecnologie che ci circondano quotidianamente.
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Nuovo approfondimento ai Venerdì Scientifici di Savona
Vittorio Barbano accompagna i Giovani per la Scienza e il pubblico a scoprire gli ultrasuoni, il funzionamento e le applicazioni
I “Venerdì Scientifici” di Savona, a cura dell’associazione “Giovani per la Scienza”, propongono un nuovo argomento: gli ultrasuoni, spiegati dal giovane socio e neolaureato Vittorio Barbano. Come sempre l’incontro sarà aperto al pubblico sulla piattaforma virtuale Zoom.
Questo tema verrà affrontato in due incontri, la prima conferenza si svolgerà sulla piattaforma Zoom a partire dalle 16:00 di venerdì 7 Maggio, la seconda il venerdì successivo, il 14.
La prima lezione tratterà le onde in generale, per poi concentrarsi sugli ultrasuoni e iniziando a spiegare i metodi con cui essi vengono utilizzati, o possono essere utilizzati, in campo industriale e di laboratorio.
Nel secondo incontro si parlerà dall’estrazione di nutrienti dalle cellule, al trattamento della carne, fino alla conservazione di latte e prodotti surgelati, Vittorio spiegherà al pubblico quelli che sono i processi di trattamento e conservazione degli alimenti e i metodi innovativi e, nel possibile, meno invasivi con cui poterli trattare in futuro.
Vittorio Barbano è uno studente neolaureato in Ingegneria Chimica e Alimentare presso il Politecnico di Torino, dove ora sta seguendo il corso Magistrale di Ingegneria Chimica, indirizzo Biotecnologico-Alimentare.
Fa parte dell’associazione Giovani per la Scienza dal 2013, è stato uno dei responsabili del gruppo del Moto Armonico, esperimento esposto ora presso le Vetrine della fortezza del Priamar.
Ha svolto il ruolo responsabile nel gruppo di Ottica di “Fisica e Oltre”, il gruppo di Giovani per la Scienza che si riuniva presso l’Istituto Tecnico Ferraris Pancaldo di Savona.
Prima di iniziare il percorso universitario Vittorio ha frequentato l’IISS Ferraris Pancaldo di Savona, dove si è diplomato come Perito Chimico con ottimi voti. Inoltre, durante i suoi studi superiori, ha partecipato a uno stage presso la Esso Italiana, con sede a Vado Ligure.
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Il lungo viaggio attraverso gli esperimenti della Scienza
Come la Scienza ha cambiato le relazioni umane
Presentazione del programma 2020/21 delle attività scientifiche e inaugurazione della mostra in occasione del 15° Anniversario
La mostra si svolgerà dal 14 al 21 ottobre 2020 presso il Palazzo del Commissario, Fortezza del Priamar di Savona.
Le visite saranno possibili tutti i giorni dalle 14:30 alle 18:30 e anche la mattina dei giorni prefestivi e festivi, dalle 10:00 alle 12:30.
L’inaugurazione si terrà mercoledì 14 ottobre alle ore 16:00 presso la Sala della Sibilla. Seguirà l’inaugurazione delle Vetrine della Scienza al piano terreno della Fortezza del Priamar.
I GpS sono sempre attivi online e vi aspettano per fare scienza insieme
I Giovani per la Scienza si riuniscono online ogni venerdì per discutere di scienza e tecnologia, ma anche per mantenere vivi i rapporti di amiciziache si sono creati in quindici anni di attività. Ed è per questo che i soci più attivi, arrivati da poco o con anni di esperienza nell’Associazione, vi invitanodal nostro canale YouTube a contattarci per fare parte del nostro mondo.
Se siete interessati alle nostre attività e vi va di partecipare agli incontri settimanali, fate click sul video e scriveteciai contatti che troverete alla fine. A presto! 😉
I Giovani per la Scienza celebrano online i quindici anni della loro associazione, costituita il 19 aprile 2005, ritrovandosi tutti insieme anche dalle varie parti d’Europa in cui i fondatori lavorano.
Mai come in questo terribile periodo si vede come la scienza possa contribuire in modo consistente a risolvere il dramma che gli uomini stanno vivendo. La scienza è però complessa ed esige anni ed anni di studio. I nostri giovani soci lo sanno e si preparano.
I Giovani per la Scienza nell’Aprile 2005, poco prima della fondazione dell’Associazione.
Le idee diventano realtà se esprimono una esigenza che esiste nel mondo intorno a noi, in questo caso l’idea di costituire l’associazione dei Giovani per la Scienza (GpS), che all’inizio poteva sembrare pura fantasia, ha espresso l’esigenza che esiste nei giovani di capire , di conoscere i fenomeni fisici che quotidianamente avvengono attorno a noi, ad esempio perché e come un corpo cade.
Così quel pomeriggio di oltre quindici anni fa io e una decina di giovani siamo rientrati a scuola. Correvamo nei lunghi corridoi dell’ITIS cercando di tenere una velocità costante e facendo cadere una pallina nei cestini della carta, per verificare la traiettoria parabolica e la validità della relatività di Galileo. È così che è abbiamo iniziato.
È così che attraverso la volontà e la tenacia dei soci fondatori, allora tutti tranne uno con meno di 18 anni, l’idea originaria si è trasformata in una nuova e interessante realtà, in cui negli anni quei 10 giovani sono diventati più di cento, provenienti da tutte le scuole del territorio. Abbiamo con ciò creato un ambiente nel quale i giovani secondo le loro attitudini possono esprimere le loro potenzialità.
Nel 2005 l’Unione Industriali ci ha dato il sostegno e la sede sociale, nel giugno del 2009 l’Università di Genova e la SPES ci hanno dato la possibilità di aprire un nuovo laboratorio tutto nostro al Campus Universitario di Savona, la fondazione De Mari in tutti questi anni ci ha sostenuto nei nostri viaggi scientifici.
Dal 2016 ogni anno i GpS organizzano al Priamar di Savona l’anteprima del Festival della Scienza, mostrando al pubblico e a un migliaio di giovani gli esperimenti da loro progettati e costruiti
Così in quindici anni i GpS si sono affermati come realtà e punto di riferimento scientifico per i giovani nella nostra città di Savona.
Bianca Ferrari, Presidente e Fondatrice.
Oggi i soci grandi e piccoli raccontano la loro esperienza.
Stefano Bruzzone, vicepresidente, ingegnere, classe 1990. In quindici anni l’associazione è cambiata e cresciuta notevolmente, dimostrando grande capacità di adattamento al cambiamento, capacità di cogliere le occasioni che si sono presentate mantenendo sempre intatta la sua identità e lo scopo per cui è nata. Lo studio della Scienza e le attività di laboratorio da sempre caratterizzano l’operato dell’associazione. Il legame da sempre esistente con l’Unione Industriali di Savona ha permesso ai soci di conoscere le industrie, dove la scienza si trasforma in tecnologia per la vita quotidiana.
Fabio Rossi laureando in ingegneria, classe 1993. Ci sono state molte innovazioni in questi anni che chi ci segue conoscerà bene. Per citarne alcune tra le più importanti: la creazione al Priamar di Savona dell’evento “Savona, i Giovani e la Scienza”, una settimana di esperimenti ogni anno presentati al pubblico dai GpS; le collaborazioni savonesi con “le notti bianche” e “la città dei bambini”; la collaborazione con “Focus live”; tutti gli eventi al Campus di Savona, ormai troppi per essere elencati.
Simone Vallarino, laureando Fisica, classe 1992. Quanta strada! La mia storia nell’associazione inizia nell’autunno del 2005. Da quel momento è stato un susseguirsi di occasioni straordinarie, sono stato una settimana a costruire un rivelatore di particelle al CERN, sono tornato per uno stage all’INFN, ho vissuto una dozzina di viaggi scientifici in giro per l’Europa, ho incontrato esponenti di Comune e Regione, ho incontrato il Professor Zichichi a Roma, che poi è venuto a Savona e ha cenato con noi. I Giovani per la Scienza sono un’associazione che dà importanza alle persone: ognuno di noi ha il suo spazio e le sue occasioni per fare la sua parte. La modestia, il capire, l’audacia, la creatività, la fantasia, l’errore, la sfida, sono alcuni degli aspetti che sono tipici dei GpS. Con essi ho conosciuto l’importanza della precisione del linguaggio. Diceva Lavoisier: “Comunque veri i fatti possano essere e comunque corrette le idee dai quali sorgono, essi trasmettono solo false impressioni, se non ci sono espressioni esatte per trasportarle”.
Fabio Verbosio, laurea e dottorato in matematica, classe 1988. Non ricordo bene come andò, ma credo avessi fatto uno sforzo grande per decidere se partecipare alle attività dei GpS: avrei dovuto estendere il tempo di permanenza a scuola, il che voleva dire prendere un treno più tardi e arrivare a casa sul far della sera. Ne parlai certamente anche coi miei, che avrebbero dovuto preoccuparsi di lasciarmi qualche soldo in più per comprare il pranzo al bar dell’istituto. Si parlava tanto, si discuteva; la Prof.ssa Bianca Ferrari ci guidava lungo ragionamenti e considerazioni che in realtà eravamo noi stessi a fare, senza quasi accorgercene. L’atmosfera era diversa: sentivo di far parte di qualcosa, in un posto dove tutti noi studenti eravamo presi in considerazione come parte integrante della lezione stessa. Era affascinante, quindi decisi di partecipare regolarmente. Ricordo che all’epoca si parlava di motori al plasma e conservazione della quantità di moto per il movimento di moduli spaziali. Dopo alcune settimane, la Prof. e il Professor Luciano Arfini fecero un annuncio: visto il numero crescente di partecipanti e il grande interesse da parte vostra, abbiamo deciso di fondare un’associazione per continuare le nostre attività. Ricordo di aver ricevuto la notizia come qualcosa di fuori dal mondo, inaspettata ma al tempo stesso perfettamente in linea con quello che stava succedendo. All’epoca non avrei mai pensato che quel giorno avrebbe poi portato a quindici anni di attività.
Guido Sivori, ingegnere, classe 1987. Ne abbiamo fatto di strada e siamo cresciuti insieme all’associazione stessa! Abbiamo imparato a prenderci le nostre responsabilità, ad organizzare eventi, gruppi di lavoro e a tenere lezioni agli studenti. Vorrei sottolineare che non è solo un luogo di studio, è soprattutto una famiglia, un ritrovo dove poter esprimere tutto il nostro potenziale. Si sono create amicizie, si sono create famiglie, il tutto accomunato dalle stesse passioni. Io stesso sono un esempio di famiglia che si è creata all’interno dei GpS. In questi anni di GpS ho imparato una cosa davvero essenziale: usare il cervello, in quanto è lo strumento più potente che abbiamo, non soffermandomi alle apparenze, alla superficialità, ma andando oltre. Studia, capisci, ragiona, e pensa sul pensiero e cerca di trarre una conclusione solo dopo il confronto. E mi sono abituato così, nel mondo del lavoro, a spingermi sempre più in alto cercando sempre di alzare il livello.
Vincenzo Craviotto, laureando in ingegneria, classe 1995. L’associazione è come un organismo vivente in continua evoluzione. La crescita dell’individuo ha rilevanza infatti non solo sull’individuo stesso, ma anche sul gruppo nel suo complesso. Una piacevole e sorprendente trasversalità nello scambio di idee, indipendentemente dall’età degli interlocutori. Questo è uno dei valori aggiunti di questa realtà. Differenti generazioni che discutono e si scambiano idee come pari. L’associazione Giovani per la Scienza è sempre stata per me come un laboratorio, dove noi ragazzi possiamo testare le nostre competenze, assaporare il significato di costruire in prima persona le cose da zero, partendo dal foglio bianco, e comprendere quanto sia complicato gestire le attività ed organizzarle in maniera efficiente.
Viviana Palumberi, laurea e dottorato in matematica, classe 1977. Ormai sono 20 anni che da Savona mi sono trasferita e vivo a Basilea, in Svizzera, e da 10 anni insegno matematica nel ginnasio di Aarau, quello in cui Einstein ha preso la maturità.
In estate ogni tanto faccio qualche lezione per i GpS al Campus di Savona e ho dato alcune idee per esperimenti nel campo matematico, che con grande meraviglia i giovani sono riusciti a mettere perfettamente in pratica. Alcuni esempi sono il clinometro, con cui hanno misurato l’altezza delle torri del Brandale a Savona, l’espeimento di Chladni e infine la macchina di Galton che con centinaia di chiodini piantati uno a uno e con pallini da fucile crea la campana probabilistica di Gauss.
Nell’associazione ho il ruolo di occuparmi delle relazioni con l’estero. Infatti è con grande piacere che fin dalla fondazione organizzo i viaggi scientifici all’estero, sfruttando il fatto che parlo e scrivo un po’ di francese e inglese, così come un fluente tedesco.
Assemblea dei GpS del 2011, anno di elezioni per Presidente, Vicepresidente e Consiglio direttivo.
Giulio Pizzigoni, laurea e dottorato in Fisica, classe 1987: Mi ritrovai a correre, negli stessi corridoi della scuola, tenendo una pallina e lasciandola poi cadere in modo da osservarne la traiettoria parabolica. Con questi semplici esperimenti Bianca accese in me la scintilla dell’immaginazione e la curiosità verso il mondo che ci circonda. Quello che all’inizio era un gioco diventò sempre più importante tanto che mi iscrissi a Fisica. Oggi lavoro per un’importante azienda genovese che costruisce magneti superconduttori per centri di ricerca ed industrie di tutto il mondo e questo mi porta a viaggiare molto; nonostante io sia spesso lontano dalle attività dell’associazione, con essa è sempre possibile avere un confronto e ricevere stimoli costruttivi o più semplicemente passare una piacevole serata fra amici discutendo della vita e delle nostre esperienze.
Mauro Perusino, ingegnere, classe 1988. Fermandomi un attimo a riflettere su questo 15° anniversario, mi rendo conto che i GpS esistono da metà della mia vita. Quando questo gruppo ha cominciato a formarsi avevo 14 anni. Ho cominciato completamente per caso, senza nessuna particolare aspettativa. Da quel momento in poi si sono aperte le porte di un mondo nuovo. Solo con il passare degli anni ho capito che l’associazione è stata una delle protagoniste incontrastate della mia formazione scientifica e soprattutto umana. È diventata per me il luogo dove ho sempre potuto discutere le mie esperienze ed idee per il futuro, un luogo di confronto che ha fatto crescere in me una grande apertura mentale. Il lavoro mi ha portato distante da casa, da Trieste a Rotterdam alla vita in Austria, dal ragazzino timido che ero in prima superiore ero diventato una persona consapevole e capace di scegliere opzioni non sempre facili, sia da un punto di vista geografico sia professionale. L’esperienza nell’associazione mi ha dato quella che ho sempre considerato una carta in più.
Costantino Canellis, laureando in Scienze delle Comunicazioni, classe 1992: L’Associazione è stata ed è per me una stupenda sorpresa e un propulsore di idee, capace di farmi più volte gettare il cuore oltre l’ostacolo. Quando la conobbi, il laboratorio costruito dai ragazzi era molto più spartano di quello che utilizziamo oggi, ma questo non gli toglieva neanche un briciolo di magia. Per me era come essere stato catapultato nel Paese dei balocchi! La scienza era lì per dirti di fare, con le tue idee, con la tua testa. Letteralmente un sogno a occhi aperti per chi non vedeva l’ora di provare a sperimentare con le proprie mani! Anche l’aula di lezione non aveva nulla in comune con le classiche aule: era a gradinata. La lezione di teoria stessa non era la classica spiegazione ininterrotta di un insegnante, ma era la Prof. Bianca che ci raccontava e spiegava come funzionavano i processi scientifici e com’erano nati nelle menti dei grandi scienziati e quale fosse stata la vita che essi avevano vissuto. Inoltre, ogni ragazzo poteva dire la sua, discutere, fare ipotesi e Bianca ha sempre reso il tutto molto interattivo, così che i ragazzi, a prescindere dall’età, potessero partecipare attivamente.
Diego Beltrame, ingegnere, classe 1987.Per me l’associazione significa soprattutto solidarietà. Il rapporto umano che lega i soci è qualcosa che va al di là del semplice rapporto tra studenti. L’aiuto reciproco è sempre stato privilegiato alla competizione tra gli individui.
Alberto Battistelli, perito elettrotecnico, classe 1988. È incredibile quanto mi ha dato l’Associazione Giovani per la Scienza: l’abilità di parlare in pubblico e ad altre persone, cosa che spesso viene data per scontata ma non lo è per nulla; la capacità di insegnamento, perché “conoscere” non significa saper anche spiegare e far comprendere ad altri; conoscere la struttura di realtà produttive, prima di iniziare il percorso lavorativo; abilità di gestire i tempi in funzione di attività e contenuti. Tutte queste abilità, unite alle conoscenze che mi sono state trasmesse, mi hanno portato a poter svolgere il mio ruolo in una grande azienda multinazionale, con competenza e precisione, il ruolo di gestione della manutenzione.
Aurora Uras, primo anno laurea in Fisica, classe 2000. Sono entrata in contatto con l’Associazione 5 anni fa, in occasione della conferenza tenuta da uno dei fondatori, Fabio Verbosio, sul linguaggio della matematica. Adesso che sono riuscita a realizzare il mio sogno di andare a studiare in Scozia mi manca una realtà come la nostra. Personalmente, non sarò mai grata abbastanza a tutti i ragazzi che mi hanno insegnato a lavorare in laboratorio. L’unione di persone di età differenti e provenienti da scuole e tipi di formazione diversi dovrebbe essere la condizione di qualsiasi posto che si proponga come luogo di cultura. Sono felice di continuare a far parte di questa realtà, anche se a distanza, e non vedo l’ora di scoprire le nuove sfide che ci aspettano.
Andrea Pisu, quinto anno liceo scientifico, classe 2001. Da due anni faccio parte dei GpS e sono molto fiero di essere già responsabile di un progetto, quello di allestire una mostra interattiva nelle vetrine della Galleria del Priamar. Siamo diventati un punto di riferimento per la nostra città, siamo un “cortocircuito” della scuola, dove ragazzi di licei e tecnici si trovano insieme e studiano, progettano, costruiscono. E soprattutto presentano. Ho partecipato solo a due Festival della Scienza da noi organizzati presso la Fortezza del Priamar a Savona, ma ho già perso il conto di quanti bambini e giovani sono venuti a trovarci e ne sono usciti felici e con la bocca spalancata. Siamo diventati importanti per la comunità. Sono convinto che il modello GpS andrebbe raccontato ed esportato.
Vittorio Rossello, ingegnere, master in aerospaziale, classe 1988. I GpS sono un ottimo vaccino contro la covid-19, vista la loro resilienza, tenacia e diligenza. La mia proposta è che ora chi ‘diventa grande’ e per lavoro si allontana fisicamente dall’associazione, rientri anche grazie al digitale e condivida le proprie esperienze con tutti i giovani soci.
Il viaggio scientifico del 2015 si è svolto al CERN di Ginevra.
Davide Vallarino, secondo anno ingegneria, classe 1999. Il mio viaggio all’interno dell’Associazione inizia 7 anni fa. In questi anni l’associazione è cambiata e ha cambiato me, il mio modo di pensare, di progettare, di rendermi disponibile agli altri e di acquisire responsabilità. Ricordo che per i primi anni l’appuntamento in cui mostravamo i nostri esperimenti al pubblico si svolgeva nella nostra aula ed era rivolto principalmente ai genitori. Oggi è strano ripensare a quell’aula a gradinata con quattro o cinque esperimenti, soprattutto rapportandolo all’evento che negli ultimi 4 anni ha segnato nell’associazione un forte cambiamento: il Festival della Scienza, organizzato da noi a Savona. È stato un evento che ha richiesto a noi un salto di qualità notevole visto che saremmo dovuti passare da un pomeriggio con i genitori nella nostra aula, a una settimana con circa mille ragazzi delle scuole medie e superiori al Priamar con molti più esperimenti. Grazie a tutto questo abbiamo sviluppato col tempo una macchina organizzativa sempre più precisa che ci ha permesso di essere sempre pronti alle varie occasioni di esposizione e proposte che ci vengono fatte.
Andrea Bentivoglio, secondo anno ingegneria, classe 1998. La possibilità di avere un luogo dove potersi sporcare le mani per creare qualcosa che prima riuscivi solo ad immaginare nella tua testa, mettendosi li, con impegno e con l’aiuto degli altri soci è unica dei GpS. Una cosa che ho sempre apprezzato è, appunto, l’incredibile capacità che ogni ragazzo ha, dal più grande al più piccolo, di mettersi a disposizione degli altri.
Alberto Giribaldi, primo anno di laurea in chimica, classe 2000. Sono entrato nell’associazione 6 anni fa quando questa era già completamente strutturata, con i sui spazi di lavoro e le sue figure di riferimento. Un ambiente accogliente e stimolante, realizzato da studenti appassionati di scienza. Tuttavia, ragionando col senno di poi, ciò che mi lascia a bocca aperta è la capacità di cambiare per venire incontro ai ragazzi, mantenendo un’organizzazione impeccabile, tutto grazie alla collaborazione di tutti i soci, nuovi e anziani, grandi e piccoli, vicini e lontani. È proprio questa capacità, secondo me, a rendere i Giovani per la Scienza una dimostrazione unica della forza che possono avere la passione e la voglia di fare dei ragazzi.
Alessio De Martino, perito chimico, classe 1987. Avevo 15 anni e insieme ad un gruppo di amici e alla professoressa Bianca Ferrari, spinti dalla curiosità e dalla passione per lo studio della fisica, che all’epoca ci faceva sentire anche un po’ ribelli e controcorrente, abbiamo fondato l’associazione. Non smettiamo mai di creare occasioni per incontrarci per scambiare opinioni su svariati temi, dalla scienza alla politica alle esperienze lavorative, sempre con lo spirito con cui siamo cresciuti nell’associazione ed è questo ciò che rende i GpS così speciali.
Erik Patrone, ultimo anno liceo scientifico, classe 2001. Uno dei miei primi incontri con i GpS è stata la conferenza tenuta da Sergio Palumberi per il decennale, ormai ben cinque anni fa. Da allora, questa bellissima esperienza mi ha dato molte cose come imparare a dirigere un gruppo, partecipare ad eventi e di conseguenza una migliore capacità di esposizione e inoltre mi ha permesso di conoscere e approcciarmi a persone e autorità di rilievo.
Jennifer Turco, quarto anno ITIS Elettronica, classe 2002. In questi quasi 4 anni in cui faccio parte dei GpS c’è chi arriva, chi si perde e chi torna. L’unico a non essere mutato è lo spirito di questa associazione: crescere, imparare e costruire dalle molteplici prospettive di ognuno di noi del mondo che ci circonda e del nostro pensiero. Posso affermare che ogni ragazzo che entra a far parte dell’associazione e abbia voglia di fare e sperimentare anche su sé stesso, scoprirà lati di sé che non sapeva neanche di possedere: questo è il posto giusto in cui si possono esprimere le proprie diverse capacità.
Giulio Granero, terzo anno scientifico, classe 2003. Entrai in associazione nel 2017 dopo aver visitato con la mia classe il Festival della Scienza presso la fortezza del Priamar: rimasi subito colpito dalle interessanti spiegazioni degli esperimenti e dalla coesione e forte amicizia tra i vari soci. Quando iniziai a partecipare agli incontri trovai fin da subito un ambiente accogliente nel quale non era importante solo l’età dei ragazzi, ma soprattutto il loro interesse per la scienza. Infatti, nonostante avessi solo 15 anni, potevo discutere di esperimenti con ragazzi anche molto più grandi di me. Questo è dovuto al fatto che tra i soci vi è un rapporto di amicizia che permette ai ragazzi di intervenire nelle discussioni senza la paura di sbagliare o del giudizio altrui.
Enrica Noberasco, laurea in tecniche della prevenzione dell’ambiente e dei luoghi di lavoro, classe 1987. L’associazione per me è… Bianca Ferrari. Da quando è entrata a far parte della mia vita ha creduto nelle mie capacità e crede ogni giorno in ognuno di noi, creando quello che non si pensava fosse possibile: APPASSIONARE generazioni di ragazzi ed adulti allo studio e all’approfondimento scientifico.
Nicolò Bituni, primo anno liceo scientifico, classe 2005. Anche se è da poco che sono nell’associazione, circa 7 mesi, sono già molto legato ad essa. Mi ricordo ancora quando circa un anno e mezzo fa, assieme alla mia classe delle medie sono andato all’anteprima del Festival della scienza 2018, non credevo al fatto che in una città piccola come la mia esistesse un progetto che permettesse ai giovani di apprendere la scienza in maniera così diversa. Sono rimasto estasiato dalla moltitudine di esperimenti. Il mio rapporto con l’associazione lo potrei descrivere come un colpo di fulmine.
Vittorio Schincaglia, artigiano e inventore. Il giorno in cui al Campus Universitario con il Prof. Almerino Lunardon ho conosciuto il prorettore Federico Delfino e la Prof. Bianca Ferrari, che si è dimostrata interessata ai miei progetti, è stato per me un giorno indimenticabile. In quel momento si è aperto per me un mondo magico: ho conosciuto i ragazzi straordinari dei Giovani per la Scienza e il Prof. Luciano Arfini e collaborando con loro ho scoperto che nella nostra città esiste una tale eccellenza.
In questo periodo così drammatico i Giovani per la Scienza ritengono sia importante continuare a incontrarsi, sia pur virtualmente, per prepararsi a un futuro non facile in cui loro stessi saranno protagonisti insieme alla loro generazione.
Il coronavirus non deve sconfiggere l’amicizia e la solidarietà che i giovani hanno costruito e coltivato negli anni all’interno dell’associazione.
Le loro attività in questo periodo si adattano alla situazione: senza la possibilità di incontrarsi fisicamente, tutto cambia. I ragazzi, che in tempi normali sono organizzati nei gruppi di lavoro in laboratorio, utilizzano le piattaforme online per restare in contatto e confrontarsi sui progetti dei loro esperimenti.
I giovanissimi di “Fisica e Oltre” che si riuniscono ogni mercoledì.
Nelle ultime settimane si sono dati un appuntamento fisso: il mercoledì per i più giovani che di solito si incontrano al Ferraris Pancaldo e il venerdì pomeriggio nonché il sabato mattina, proprio come era previsto nei loro laboratori del Campus universitario. Un briciolo di routine, che i nostri soci cercano di coltivare: i ragazzi, infatti, continuano a lavorare nei loro gruppi a distanza discutendo e approfondendo i concetti dei nuovi esperimenti, con l’obiettivo di presentarli negli eventi futuri. Li aiutano nel coordinamento dei diversi gruppi i soci universitari, il vicepresidente e la presidente.
Gruppo di studio sulla centrale eolica.
Fino a questo momento hanno partecipato circa 60 ragazzi, disponibili a mettersi in gioco e studiare anche solo da casa. I gruppi si stanno interessando a costruire una centrale eolica, a simulare un arcobaleno, a presentare con esperimenti la storia della luce, a far funzionare un vecchio regolo studiando i logaritmi, a realizzare la levitazione magnetica, a studiare un metodo a ultrasuoni per estrarre sostanze chimiche.
Cimatica e studio del suono.
Ma anche realizzare onde stazionarie nella materia, a riscoprire la trasmissione delle onde a distanza di una radio, a preparare la costruzione di un robot, a risolvere i problemi di un freddo spinto per realizzare una camera a nebbia per lo studio dei raggi cosmici, a progettare una mostra interattiva sulla scienza nelle vetrine della Galleria del Priamar.
Il gruppo di studio sull’ottica e l’elettromagnetismo.
Intanto sono in programma anche le “tradizionali” lezioni della Prof.ssa Bianca Ferrari, rigorosamente in videoconferenza, primo appuntamento venerdì 3 aprile.
È un periodo difficile per tutti e anche l’Associazione Giovani per la Scienza cerca di fare la sua parte.
Questo a dimostrazione di come l’animo umano possa sentire la responsabilità di non fermarsi di fronte a grandi difficoltà come quella attuale, ma debba trovare soluzioni alternative per cooperare, quando i canali convenzionali sono bloccati.
Con la speranza di poter tornare tutti presto a ritrovarci nei nostri laboratori reali!
I Giovani per la Scienza
Altri momenti di lavoro online (click sulle immagini per ingrandirle):
Il gruppo di studio sull’elettromagnetismo all’opera.Il gruppo degli studiosi di chimica.
Gli “informatici” al lavoro per la costruzione di un robot.I soci responsabilì della coordinazione delle attività si riuniscono con la Presidente.
Ecco la lista completa di tutti gli esperimenti che sono stati protagonisti dell’edizione 2019 dell’evento
“Savona, i Giovani e la Scienza”
tenutosi lo scorso ottobre al Priamar.
L’evento, che ha fatto da anteprima al Festival della Scienza di Genova, è consistito in un’esposizione di esperimenti scientifici, suddivisi in 7 stanze, ove in ogni stanza veniva approfondita una branca della scienza, dalla meccanica, all’elettromagnetismo, all’informatica, dalla chimica all’ottica, alla fisica quantistica.
Per ogni esperimento era evidenziato un focus su di un suo elemento chimico caratterizzante, infatti il 2019 è stato dichiarato dall’UNESCO anno internazionale dedicato alla tavola periodica di Mendeleev, in occasione dei 150 anni dalla sua scoperta.
L’iniziativa ha riscosso un grande successo, con moltissime classi venute dalle scuole a visitare l’esposizione, oltre a un vasto e variegato pubblico, per un totale di firme che hanno rappresentato 1688 partecipanti all’evento, nonostante le giornate di maltempo e allerta meteo e un giorno con le scuole chiuse.
Sono stati coinvolti 49 giovani soci dell’associazione, tutti i giorni per 8 giorni, tra animatori e conduttori.
Sono stati giorni di grande impegno, che hanno portato a ottimi risultati, in una settimana in cui è stata possibile non soltanto la sensibilizzazione e l’appassionarsi del nostro pubblico alla scienza, ma anche una grande crescita personale per i nostri soci, sia per la necessità di conoscere in modo approfondito gli esperimenti, per spiegarli a chi assisteva, sia per la loro capacità di rapportarsi ai visitatori con empatia.
Bianca Ferrari, Presidente dell’Associazione.
Qui sotto trovate i dettagli sui singoli esperimenti:
I fluidi non newtoniani – Lo studio del comportamento dei solidi sospesi grazie all’amido di mais. Il carbonio come base della vita.
È in arrivo la quarta edizione dell’anteprima del Festival della Scienza
Mercoledì 16 ottobre a Savona, alla Fortezza del Priamar.
L’evento si aprirà con l’inaugurazionealle 16.30, per poi proseguire fino a mercoledì 23 ottobre, tutti i giorni, weekend compreso, dalle 8:30 alle 18:30.
Il 2019 è stato proposto dall’UNESCO come anno internazionale della Tavola Periodica degli Elementi, in occasione dei 150 anni dall’invenzione della tavola di Dmitrij Mendeleev, il capolavoro della scienza che con simboli e numeri sintetizza tutti gli elementi chimici che compongono le sostanze sulla Terra e li mette in un ordine che rivela le loro proprietà.
Inaugurazione “Savona, i giovani e la scienza”, edizione 2018
La chimica è ovunque.
Noi stessi siamo fatti di chimica, il carbonio è alla base delle sostanze organiche di cui è fatta la vita.
Anche l’elettronica ha la sua base nella chimica, il silicio, che con i chip permette a informatici e matematici di concepire gli algoritmi più complessi per far funzionare i nostri smartphone o i nostri computer
Per questo motivo i Giovani per la Scienza, autori dell’evento del Festival a Savona, hanno pensato di collegare ognuno dei sedici esperimenti, da loro costruiti e presentati al pubblico, come ad esempio le lastre di Chladni o l’energia wirelwss o la bike che regola la velocità di un filmato, ad un elemento chimico specifico della Tavola e alle idee che migliorano la comprensione degli atomi e degli elementi.
La multidisciplinarietà degli esperimenti presentati vuole dare uno stimolo ai giovani attratti dalla scienza, perché si preparino a capire e ad affrontare le sfide che il mondo globale presenta in tutti i suoi svariati settori.
Nelle giornate di 1 e 2 Giugno, presso le strutture dei Magazzini del Cotone, a Genova, si è svolto l’evento, di rilevanza nazionale, “Focus Live“, intitolato
“2029: quale pianeta vogliamo?”
I ragazzi dell’associazione “Giovani per la Scienza” sono stati invitati a portare i loro esperimenti più recenti.
Hanno partecipato circa 50 soci, dalle scuole superiori e dall’università, impegnati per tutto il weekend dalle 8:00 del mattino sino al ritorno a casa alle 21:00. Gli esperimenti presentati sono stati:
Chladni
Macchina di Galton
Moto armonico
Modello di centrale idroelettrica
Spettrometro
Effetto fotoelettrico
Spettrofotometro
Domotica
Uovo di Tesla
Motore per macchina elettrica
“Cinema pedalando”
I ragazzi che hanno progettato gli esperimenti e li hanno esposti con successo al pubblico sono stati: Agosto Carlo, Barbano Lorenzo, Bentivoglio Andrea, Bortolotto Davide, Briano Paolo, Bruzzone Stefano, Buffoni Pietro, Canellis Costantino, Craviotto Vincenzo, Crepaldi Giorgio, Dall’Ara Diego, D’Ovidio Alessio, Dumitrascu Stefan, Ferrara Alessandro, Formento Lorenzo, Giana Armando, Giana Linda, Gianatti Virginia, Giribaldi Alberto, Granero Giulio, Grasso Luca, Gustavino Gabriele, Iagulli Gabriele, Krenn Adam, Levati Elena, Marcoli Luca, Mazzoni Alessia, Melloni Lorenzo, Mezini Zani, Mito Alessandro, Montalbani Giulia, Moretti Vincent, Nan Miriam, Nistor Antonia, Orsi Giuseppe, Patrone Erik, Perico Francesco, Perruccio Ingmar, Pisu Andrea, Porta Simone, Rabellino Nicolò, Ramaj Julian, Ranzato Stefano, Rocca Niccolò, Rosso Riccardo, Rossi Fabio, Sacco Giulia, Turco Jennifer, Valente Andrea, Vallarino Davide e Vallarino Simone, con l’aiuto di Luciano Arfini e Vittorio Schincaglia e naturalmente, sempre in mezzo ai giovani, la presidente Bianca Ferrari.
L’associazione Giovani per la Scienza attraverso l’ideazione e la realizzazione di sempre nuovi esperimenti prepara i suoi giovani ad affrontare i problemi che la digitalizzazione dell’economia e in particolare l’industria 4.0 sta ponendo e porrà alle nuove generazioni nel momento della ricerca di una occupazione.
Lo strumento unisce numerose branche della scienza, dalla meccanica quantistica alla chimica, dall’informatica all’elettronica, all’ottica.
Lo spettrofotometro donato ai GpS dalla Tirreno Power.
Il giorno 21 settembre 2018 nel laboratorio dell’associazione “Giovani per la Scienza”, presso il Campus Universitario di Savona, si è tenuta d fronte a molti giovani l’inaugurazione dello spettrofotometro donato da Tirreno Power.
Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti la dottoressa Chiara Corti e Giampaolo Rabellino, rappresentanti di Tirreno Power, l’ing. Paola Laiolo, rappresentante del Campus Universitario di Savona – Università di Genova e della SPES, il dottor Mattia Minuto, rappresentante dell’Unione Industriali di Savona e tantissimi giovani dell’Associazione Giovani per la Scienza
“Lo spettrofotometro è uno strumento base di ogni laboratorio di chimica,” dice Rabellino, “luogo in cui si possono applicare concretamente le nozioni imparate sia a scuola sia con i Giovani per la Scienza.”
La dottoressa Corti ha dichiarato che il dispositivo è stato utilizzato nei laboratori di Tirreno Power e con piacere viene donato ai Giovani per la Scienza, che i ragazzi dell’associazione potranno organizzare una visita al ciclo combinato di Vado Ligure e ad una delle centrali idroelettriche; potrebbe essere una inte-ressante collaborazione che permetterà ai giovani l’approfondimento dei temi dell’energia.
L’ing. Laiolo ha portato i saluti del Prorettore del Campus Universitario di Savona, ing. Federico Delfino, e del Presidente della SPES, dottor Maurizio Schenone, comunicando il piacere di avere, in un luogo che si occupa di ricerca sui temi di energia e sostenibilità, un gruppo di giovani che studiano materie scientifiche con tanto impegno.
Porta i saluti dell’Unione Industriali di Savona il dottor Minuto, secondo cui l’esperienza e la passione che i ragazzi stanno vivendo nell’associazione possono diventare qualcosa di concreto nell’ambito dell’Industria, ricordando che l’Italia rimane il secondo paese manifatturiero d’Europa.
Giorgio Crepaldi e Alberto Giribaldi, due giovani dell’associazione, hanno spiegato che la spettrofoto-metria consiste nello studio della composizione dei materiali per mezzo della meccanica quantistica: lo spettrofotometro illumina i campioni di materiale al suo interno e misura la frequenza dei fotoni emessi, permettendo quindi di riconoscere gli elementi che compongono le sostanze.
“Lo spettrofotometro donato da Tirreno Power è uno strumento molto significativo, risultato di una grande evoluzione storico-scientifica che ha rivoluzionato il modo di vivere dell’uomo, dai computer all’elettronica alla produzione di energia, alle telecomunicazioni,” dice Bianca Ferrari, presidente dell’Associazione. “Esso permetterà ai nostri giovani di portare avanti contemporaneamente la teoria e la pratica di laboratorio, riscoprendo continuamente come non possa esistere l’una senza l’altra. Altrettanto significativo è aver riunito per questa occasione l’Ingegneria del Campus, l’Unione Industriali e la Tirreno Power, rappresentanti dell’Università e dell’Industria, due mondi che sono necessariamente legati. Noi abbiamo sede sociale presso l’Unione Industriali e sede operativa al Campus con l’uso di questa aula e dei nostri laboratori. Questa occasione ben rappresenta il nostro modo di opera-re nel rapporto continuo tra teoria e sperimentazione.”
Simone Vallarino – Consiglio direttivo Giovani per la Scienza
I Giovani per la Scienza “illuminano” la notte bianca di Savona
Nella serata del 12 Luglio i ragazzi dell’Associazione Giovani per la Scienza mostreranno diversi loro esperimenti al pubblico savonese.
L’occasione è quella delle notti bianche savonesi organizzate nei giovedì sera di luglio, dove si alternano in giro per la città concerti ed eventi. In quella di giovedì 12, via Manzoni si trasformerà nel palcoscenico dei Giovani per la Scienza.
I GpS alla Notte Bianca 2017.
I ragazzi dell’Associazione presenteranno al pubblico una serie dei loro esperimenti “illuminando” la serata con la scienza. Tutti gli esperimenti sono stati ideati e costruiti dai giovani soci nei loro laboratorio presso il Campus Universitario di Savona.
Con l’aiuto di luci, neon e LED verranno mostrate alcune esperienze progettate e costruite dei ragazzi e spiegati principi di meccanica, elettromagnetismo, ottica, fisica atomica e informatica.
I giovani anche questa volta, portando la scienza in piazza, mostreranno quante idee e invenzioni siano dietro agli oggetti tecnologici che tutti i giorni usiamo, ma che sono poco conosciute.
Le esperienze che verranno mostrate sono:
SPETTRO DEGLI ELEMENTI (gruppo di ottica): analisi dello spettro di emissione di alcuni elementi tramite un prisma;
ONDOSCOPIO (gruppo di ottica): studio dell’interferenza tra onde con acqua e due fenditure e…una macchina da cucire;
MOMENTO ANGOLARE(gruppo di meccanica): il fenomeno della conservazione del momento angolare con ruote di bicicletta e sedie girevoli;
RICONOSCIMENTO DEI COLORI (gruppo di informatica): programmazione e costruzione di un apparecchio per riconoscere i colori;
UOVO DI TESLA (gruppo di elettromagnetismo): riproduzione del famoso esperimento di Tesla, ispirato all’uovo di Colombo;
MACCHINA DI GALTON (gruppo di meccanica): studio della distribuzione delle probabilità;
STUDIO DEL VUOTO (gruppo di meccanica): osservazione degli effetti della pressione ridotta su alcuni oggetti comuni;
CALAMITE E CORRENTI(gruppo di Fisica & Oltre): studio dei fenomeni alla base dell’elettromagnetismo;
BOBINA DI TESLA (gruppo di elettromagnetismo): una bobina che alimenta e accende neon senza contatto;
PIANO INCLINATO (gruppo di meccanica): l’esperimento concepito da Galileo per studiare la caduta dei corpi;
MOTO ARMONICO(gruppo di meccanica): un’onda sinusoidale disegnata sulla carta dal moto di una biella-manovella;
FISICA ATOMICA (gruppo di fisica atomica): la scoperta dell’elettrone con i tubi a vuoto.
Alla conferenza dei “Giovani per la Scienza” al Campus trecento giovani si sono lasciati affascinare dalle Onde Gravitazionali
La conferenza “Onde gravitazionali: la voce dell’universo” del dottor Gianluca Gemme ha richiamato tanti giovani, anche se al di fuori dell’orario scolastico.
Durante la conferenza è stato illustrato il fenomeno fisico delle onde gravitazionali, si è spiegato il funzionamento dell’interferometro Virgo, situato a Cascina (PI), e l’emozione provata dai ricercatori, tra cui in prima persona il relatore, al momento della storica rivelazione.
Concluso il progetto che ha coinvolto l’associazione, l’Autorità Portuale e la Capitaneria di Porto
Il giorno Venerdì 26 Febbraio è stata effettuata la visita dei ragazzi dell’associazione Giovani per la Scienza presso il porto di Savona e la sede della Capitaneria di Porto.
In un pomeriggio che è risultato molto interessante, i ragazzi hanno avuto modo di vedere le operazioni che si svolgono nel porto: accompagnati dal Dottor Leonardo Picozzi hanno girato tra le banchine, osservando il lavoro di carico e scarico di alcune grandi navi. I Giovani hanno assistito allo scarico della cellulosa e delle auto, che vengono mobilitate una ad una dagli addetti del Porto. Inoltre sono potuti entrare nel magazzino di un terminalista che si occupa di rinfuse solide, in particolare di sale (foto), fertilizzanti, soda, pellets.
A conclusione della visita presso l’Autorità Portuale i Giovani per la Scienza sono entrati nel Palacrociere, dove è stata spiegata la difficoltà logistica del gestire fino a diecimila persone in un solo giorno.
Ma il pomeriggio non era ancora terminato per i ragazzi, che si sono quindi spostati presso la sede della Capitaneria di Porto. Qui, accolti dal Comandante Giulio Giraud, hanno potuto vedere e salire sui mezzi a disposizione della Capitaneria, sempre pronti per uscire in mare in caso di emergenza, e visitare la sala di comando, da cui viene costantemente monitorato il traffico dei natanti sia nell’area Savonese, che in generale nel mar Ligure e Mediterraneo.
Il metodo scientifico nell’era della comunicazione globale
Venerdì 28 novembre 2014 – Ore 16:30
Sala Convegni Unione Industriali di Savona, Via Gramsci 10
Abbagli, bufale ed errori popolano la strada che l’uomo ha percorso per conoscere ed interpretare l’Universo. E non solo nella visione antica di una Natura antropomorfa, fatta di spiriti e di dei.
E’ stato così anche dopo che il metodo di Galileo ci ha insegnato a guardare con più attenzione e intelligenza i fenomeni naturali.
Ancora oggi, nella nostra era ipertecnologica e di comunicazione globale, ci capita – e spesso – di prendere sorprendenti cantonate. In realtà, però, riconoscere e correggere i propri errori è l’essenza stessa del metodo scientifico, inaugurato da Galileo più di 400 anni fa.
Sbagliarsi fa parte del gioco. Ripercorriamo il recente caso dell’esperimento BICEP-2 e della “scoperta” delle onde gravitazionali primordiali per riflettere su questi temi, in particolare sul delicato rapporto tra scienza e mezzi di comunicazione di massa nel mondo globale.
Programma
Saluto
Dott. Alessandro Berta – Direttore Unione Industriali della Provincia di Savona
Presenta
Prof.ssa Bianca Ferrari – Presidente Associazione “Giovani per la Scienza”
Coordina
Vincenzo Craviotto
Socio “Giovani per la Scienza”
Conferenza
Dott. Gianluca Gemme Primo Ricercatore
INFN Genova
Intervengono
Ing. Federico Delfino Prorettore
Campus Universitario di Savona
Prof. Alessandro Gozzi Dirigente
ISS Ferraris -Pancaldo
Conclude
Dott. Stefano Bruzzone Vice Presidente
Associazione “Giovani per la Scienza”
Associazione Giovani per la Scienza
c/o Unione Industriali della Provincia di Savona
Via Gramsci, 10 - 17100 Savona
C.F. 92080750091