Intervista di Gemma Siri alla prof.ssa Bianca Ferrari

Da SAVONAnews.it – 19 Marzo 2010

Savona News è andata a trovare Bianca Ferrari (nella foto) per capire come è nata l’Associazione “Giovani per la Scienza”, un’associazione che è qualcosa di unico nel panorama italiano e anche in Europa.

La prof.ssa Bianca Ferrari, presidente dell

“Questa associazione è nata grazie alla passione per la fisica maturata durante un biennio dell’Itis Galileo Ferraris di Savona quando circa 7anni fa, quattro/cinque miei studenti mi chiesero di poter continuare a studiare la fisica al di fuori dell’orario scolastico (ora i ragazzi fondatori sono tutti all’università e stanno frequentando il terzo/quarto anno presso facoltà scientifiche); così partirono delle lezioni pomeridiane prima con sette ragazzi per arrivare nel giro di due anni ad una trentina di ragazzi che al mercoledì pomeriggio si davano appuntamento spontaneamente nei laboratori della scuola per seguire i laboratori di fisica e fare esperimenti” ecco come ci ha raccontato la nascita di questo interessante progetto, Bianca Ferrari, l’attuale Presidente dell’Associazione “Giovani per la Scienza” ed ex insegnante di fisica dell’Itis Galileo Ferraris.

La notizia della nascita di “Giovani per la Scienza” arrivò a Luciano Pasquale, Direttore dell’Unione Industriali di Savona che suggerì alla professoressa Ferrari di creare una vera e propria associazione a tutti gli effetti che tutelasse il lavoro svolto fino a quel momento con la presenza di un presidente e di un vice. Grazie all’appoggio dell’Unione Industriale che offriva la propria sede come sede sociale “Giovani per la Scienza” poteva così diventare una associazione legale. L’Associazione Giovani per la Scienza si è costituita ufficialmente in data 19 aprile 2005 e vanta il supporto, oltre a quello dell’Unione Industriali, della Fondazione A. De Mari e della SPES. I soci dell’associazione sono attualmente 70 e sono tutti giovani impegnati nello studio della scienza e della problematiche che essa pone nella società.

“Prima la nostra sede operativa era solo presso l’Itis, ora abbiamo anche un laboratorio presso il Campus universitario di Savona che è nato in soli due mesi; abbiamo ragazzi che provengono da scientifico, classico, nautico etc.. è la cosa ancora più importante da sottolineare è che sono i ragazzi che hanno scelto liberamente e volontariamente di entrare a far parte di questa associazione la cui unica condizione per farvi parte è la serietà e l’impegno nello studio e nelle attività che si svolgono settimanalmente. Le caratteristiche storico culturali diverse di ciascuna scuola permettono un lavoro di squadra con l’apporto di abilità diverse e questo costituisce una reale opportunità di fare di Savona un centro di eccellenza nel panorama scientifico nazionale ed internazionale” ha sottolineato la Ferrari.

Le lezioni che vedono la partecipazione dei ragazzi si compongono di una parte teorica di circa un’ora ad alto livello universitario e di un’altra ora in laboratorio dove vengono inventati esperimenti e dove si fanno studi che vanno dall’elettronica applicata alla meccanica. I ragazzi sono liberi di sperimentare e creare o mettere in pratica le teorie apprese durante le lezioni. Nei laboratori sono stati ripercorsi e ricostruiti gli esperimenti più importanti della storia della fisica, dal pendolo di Foucalt all’esperimento di Cavendish.

Grande importanza viene data anche all’esperienza diretta grazie all’organizzazione di visite didattiche organizzate da “Gioveni oer la Scienza” alle maggiori realtà scientifiche europee, come ad esempio la visita ad una centrale nucleare in Svizzera o alla Città dello Spazio a Tolosa fatte grazie ai contributi della Fondazione De Mari e dell’Unione Industriali che permettono ai ragazzi di pagare solo una piccola quota simbolica, proprio per permettere a tutti i ragazzi di poter partecipare alla attività senza gravare ulteriormente sulla famiglia.

Il direttivo è composto dall’ex prof.ssa Ferrari, dal prof. Pasqualino Addiego e in gran parte dai ragazzi stessi come ad esempio il vice presidente Guido Sivoli, che a soli 18 anni vantava già questa carica. Anche il prof. Luciano Alfini fa parte di questo progetto fin dall’inizio avendo condiviso con Bianca Ferraris molti anni di laboratorio.

“Il nostro compito di educatori è quello di trasmettere ai ragazzi la conoscenza – ha sottolineato la Presidente dei Giovani per la Scienza – e sopratutto vedere i ragazzi come esseri pensanti e agenti cercando di valorizzare le loro diversità. I ragazzi hanno rapporti con l’industria e hanno modo di poter frequentare gli ambienti industriali e mi piace ricordare come diceva Shimon Peres che ci sono due scuole: quella del mattino è quella scelta dai genitori mentre la scuola del pomeriggio è quella che scelgono i ragazzi, ed è compito degli educatori stimolarli e farli avvicinare a realtà alternative che non siano solo tv e sport; i ragazzi se incuriositi nel modo giusto sanno avvicinarsi a cose serie divertendosi e quello che cerchiamo di fare nella nostra associazione è anche quello di responsabilizzarli e renderli autonomi infatti ogni ragazzo ha un compito ben preciso all’interno del gruppo e in ogni gruppo ci sono dei responsabili”.

Nell’organico dell’associazione ci sono anche genitori dei ragazzi come Ezio Battisteli che si occupa di gestire i conti, Anna Gaggero Noberasco che insieme alla figlia Enrica si occupano di gestire i rapporti tra le famiglie e l’associazione. Il direttivo è composto oltre che da Enrica Noberasco anche da Fabio Verbosio, responsabile dei contatti stampa, Giulio Pizzigoni e Guido Sivori, tutti ragazzi che ora frequentano l’università.

“I “Giovani per la Scienza” ogni anno partecipano anche al progetto Fabbriche Aperte, dove ogni industria che partecipa ha un nostro referente che svolge anche la funzione di tutor per i ragazzi delle medie che partecipano attivamente al progetto, (nato par far conoscere da vicino agli studenti il mondo dell’industria e del lavoro) visitando dall’interno le fabbriche che si mettono a disposizione dei ragazzi” ha sottolinato Bianca Ferraris.

Al pomeriggio vengono organizzate anche conferenze alla quali sono invitate anche le famiglie dove vengono trattati ogni volta argomenti diversi che vanno dai buchi neri, alla Luna, a Marte o alla fisica per la medicina, un modo per avvicinare al mondo scientifico anche chi apparentemente non sembra essere interessato.

“É stato un grande momento da ricordare un anno fa quando il professor Antonino Zichichi, presidente del Centro Fermi dopo una visita nei nostri laboratori dell’Itis ha deciso di portare a Savona il progetto nazionale EEE da lui diretto; progetto che ha visto la partecipazione al Cern di Ginevra di tre nostri ragazzi e della nostra associazione per la creazione di un rivelatore a raggi cosmici a energie estreme, che verrà poi installato nei laboratori dell’Itis per captare le particelle provenienti dallo spazio. Ma ancora più grande è stata la nostra soddisfazione quando Zichichi è tornato a Savona per la seconda volta a trovarci in occasiona della conferenza pubblica relativa al “Il Progetto EEE a Savona”, facente parte del progetto nazionale del Centro Fermi “EEE (Estreme Energy Events): portare la scienza nel cuore dei giovani” ideato da Zichichi con il sostegno del Centro Fermi, dell’INFN, del MIUR, del CERN e del CCSEM” ha ricordato Bianca Ferraris.

Lo scopo del Progetto EEE è di intercettare i raggi cosmici a energie estreme che provengono dall’Universo, e di capire dove, come e quando nascono quelli primari che costituiscono la cenere del Big Bang. Affinché il progetto abbia successo è necessaria una triangolazione, ovvero i raggi cosmici devono essere captati in modo sincrono da tre rilevatori posti ad una certa distanza l’uno dall’altro. Per questa ragione sono state coinvolte le tre scuole di Savona (I.I.S. Chiabrera Martini, I.I.S. Ferraris Pancaldo e il Liceo Scientifico Grassi) nelle quali verranno installati i rilevatori.

La captazione sincronizzata da parte dei tre rilevatori dei raggi cosmici ad energie estreme costituirebbe non solo un grande successo per le scuole coinvolte e per l’associazione che ne coordina l’attività, ma per l’intero mondo scientifico. I rilevatori sono stati costruiti dagli studenti presso la sede del CERN di Ginevra.

Il progetto servirà quindi a dare ai giovani una formazione tecnico-scientifica completa.

“Giovani per la Scienza” vede aumentare di anno in anno i suoi soci ed è bello sapere che ci sono tanti giovani che scelgono volontariamente di dedicare il loro tempo alla scienza.